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Asilo politico a un gay senegalese. “Perseguitato in patria”

Il ventiseienne ha ottenuto protezione dall’Italia, nel suo paese l’omosessualità è punita con dieci anni di galera. Il Circolo Mario Mieli: “Milioni di gay, lesbiche e trans vittime di norme penali e persecuzioni nel mondo”

Roma  -17 gennaio 2013 – Un ventiseienne gay fuggito dal Senegal dove era perseguitato per il suo orientamento sessuale ha ottenuto martedì scorso a Roma lo status di rifugiato.

Appena arrivato i Italia, oltre un anno fa, il ragazzo si era rivolto al circolo di cultura omosessuale Mario Mieli, che ha reso nota la vicenda. Lo sportello legale dell’associazione (risponde al numero 800110611) lo ha indirizzato e supportato nella sua richiesta d’asilo e nel percorso di inserimento nella società.  

“Il caso – sottolinea il circolo Mario Mieli –  riporta l’attenzione sulla difficilissima condizione di milioni di persone lesbiche, gay e trans che in troppi Paesi sono vittime di norme penali (con reclusione fino all’ergastolo, torture e in alcuni casi pena di morte) e pressioni sociali persecutorie che ne mettono a rischio la vita e la sicurezza”.

Si tratta di una situazione di “continua grave violazione dei diritti umani nei cui confronti la comunità internazionale è chiamata ad intervenire”.  In Uganda, ad esempio, gli omosessuali sono già puniti con l’ergastolo ed è in discussione una legge che introduca addirittura la pena di morte. In Senegal, le pene per gli omosessuali arrivano a 10 anni e la persecuzione sociale è fortissima e, denuncia il circolo, spesso letale.
 

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