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Asilo: si punta a procedura Ue entro il 2012

I ministri dell’interno dei 27 riuniti a Parigi. L’anno scorso, 14mila domande in Italia
Parigi – 9 settembre 2008 – Un sistema di accoglienza per i rifugiati comune a tutti gli Stati membro dell’Unione europea, da adottare "entro il 2010 o al massimo entro il 2012". È uno degli obiettivi dichiarati dalla Francia per il suo semestre di presidenza Ue, entro il quale vuole far adottare dai 27 il "patto europeo sull’immigrazione e l’ asilo".

Questo, tenendo però ben distinti immigrazione e asilo, come ha sottolineato il ministro francese dell’ immigrazione Brice Hortefeux, che ha riunito ieri e oggi a Parigi i colleghi europei: “L’ asilo non sarà mai una variabile di aggiustamento della politica dell’ immigrazione".

Il patto dovrebbe confermare un inasprimento delle politiche europee in questo campo. Hortfeux ha assicurato che i paesi dell’ Ue intendono "accogliere e proteggere gli stranieri perseguitati, dissuadendo, con criterio, le richieste abusive". Il dovere dell’Ue è quello di contribuire all’ applicazione della Convenzione di Ginevra, "offrendo un miglior livello di protezione ai rifugiati politici".

Di armonizzazione delle procedure nazionali sull’ asilo e di "solidarietà rafforzata fra i paesi membri" ha parlato il vicepresidente della Commissione europea, Jacques Barrot.

Quella solidarietà europea invocata dal ministro dell’ interno, Roberto Maroni, perché – ha detto – "non può essere l’ Italia e non possono essere i paesi di confine, di frontiera, a sostenere tutti gli oneri, tutti i costi per chi viene e vuole vivere in Europa, non necessariamente in Italia". Nel corso del suo intervento il ministro ha riferito che nel 2007 sono state presentate in Italia 14.000 richieste d’ asilo.

Maroni ha parlato della situazione di Lampedusa, "avamposto europeo nel Mediterraneo" e di una sistema d’asilo sottoposto a "una pressione straordinaria". Dal ministro un sì a un ufficio europeo di supporto.

L’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati, Antonio Guterres, ha esortato i Paesi dell’Unione Europea a costruire un sistema d’asilo comune che garantisca effettivamente la protezione dei rifugiati e che possa quindi "servire da esempio per il mondo intero".

"Ci sono sempre di più ostacoli – ha affermato Guterres – all’ ingresso nel territorio europeo, e la conseguenza è che molte persone in cerca di protezione non hanno altra scelta che quella di affidarsi ai trafficanti per varcare i confini". Nel 2007 – non succedeva da anni – il numero delle richieste d’asilo nell’Unione europea è calato, arrivando a 220.000.

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