Roma – 21 febbraio 2013 – Cambiano come ogni anno, adeguandosi al costo della vita, gli importi e i parametri degli assegni concessi dai Comuni e pagati dall’Inps alle neomamme e alle famiglie numerose. Aiuti che spettano solo ai più bisognosi, una condizione certificata dall’indicatore della situazione economica (Ise) calcolato gratuitamente dai patronati.
L’’importo massimo dell’ assegno di maternità per il 2013 è di 334,53 euro al mese, per cinque mensilità.
È riservato alle neomamme che non lavorano, italiane o cittadine di altri paesi dell’Unione europea, per le nascite, gli affidamenti preadottivi e le adozioni senza affidamento. Le cittadine extracomunitarie sono ammesse solo se hanno la carta di soggiorno (permesso ce soggiornanti di lungo periodo).
È richiesto un valore Ise non superiore a 34873,24 euro per le famiglie con tre componenti, l’asticella naturalmente sale se aumentano i familiari. La domanda va presentata negli uffici del Comune di residenza entro sei mesi dal parto.
L’importo massimo dell’assegno per i nuclei familiari numerosi quest’anno è di 139,49 euro al mese, per tredici mesi.
È riservato agli italiani e agli altri cittadini europei che hanno almeno tre figli minori. In realtà, le sentenze di diversi tribunali hanno riconosciuto l’assegno anche ai cittadini extracomunitari titolari di una carta di soggiorno (permesso Ce per soggiornanti di lungo periodo), l’Inps, però, continua ad escluderli. Un mese fa l’Associazione Nazionale dei Comuni italiani ha chiesto al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali di fare chiarezza e si attende una risposta.
Per le famiglie di cinque componenti, con almeno tre minori, il valore Ise non deve superare i 25.108,71 euro. La domanda si presenta in Comune, entro il 31 gennaio dell’anno successivo a quello per il quale è richiesto l’assegno.
EP