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ATTENZIONE: il 31 gennaio 2015 sono scaduti i termini per presentare la domanda per l'assegno famiglie numerose relativa al 2014
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Roma – 28 gennaio 2015 – Reddito basso, almeno tre figli minori e un permesso di soggiorno valido per lavorare. Sono questi i requisiti per accedere all'assegno per le famiglie numerose, un sussidio riconosciuto dai Comuni.
L'importo varia in base al reddito familiare e può arrivare a circa 140 euro al mese per tredici mensilità. Chi non si è già mosso farebbe bene a sbrigarsi, visto che la domanda va presentata presso il Comune di residenza entro il 31 gennaio dell'anno successivo a quello per cui si chiede il sussidio.
La lentezza dell'Italia ad adeguarsi ai dettami della normativa europea rischia però anche stavolta di complicare le cose. Sul sito dell'Inps (che versa l'assegno) si legge infatti ancora che i cittadini extraue possono accedere al sussidio solo se sono titolari di un permesso di soggiorno Ue per soggiornanti di lungo periodo, la cosiddetta carta di soggiorno.
Non è così, come tornano a segnalare gli esperti dell'Associazione per gli Studi Giuridici sull'immigrazione.
“A questa prestazione sociale – spiegano- hanno diritto tutti i cittadini stranieri in possesso di un permesso di soggiorno valido per poter lavorare in Italia (ad. es. un permesso di soggiorno per motivi di lavoro, famiglia o attesa occupazione), oltre a coloro che detengono un permesso di soggiorno per lungosoggiornanti, ai titolari di protezione internazionale e ai familiari di cittadini comunitari che avevano già diritto all’assegno in base alla precedente normativa”.
Bisogna infatti applicare la Direttiva europea 2011/98 che garantisce a tutti i lavoratori non comunitari le medesime prestazioni assistenziali che sono riconosciute ai cittadini dello Stato che li ospita. Andava recepita entro il 25 dicembre 2013, l'Italia l'ha recepita solo in parte, “dimenticandosi” di eliminare tutte le restrizioni (come il requisito della carta di soggiorno), ma ora è comunque costretta ad applicarla.
Alcuni Comuni, come ad esempio Brescia, si sono già adeguati e accettano le domande presentate da immigrati con un permesso valido per lavorare. Molti altri però continuano ad applicare le vecchie norme, e accettano solo le domande dei lungosoggiornanti. Che fare?
"E' importante presentare la domanda entro la data del 31 gennaio, altrimenti si perde il diritto all'assegno" premette Alberto Guariso, avvocato del Servizio antidiscriminazione dell'ASGI. Quindi consiglia: "In caso di rifiuto ad accettare la domanda da parte del Comune inviatela all'ente locale con una lettera raccomandata con ricevuta di ritorno".
Stranieriinitalia.it