Roma – 27 maggio 2014 – Gli immigrati titolari di un permesso Ce per lungo soggiornanti hanno diritto all’assegno dei Comuni per le famiglie numerose al pari degli italiani. E possono chiederlo per tutto il 2013, non solo per il secondo semestre dello scorso anno.
Lo dice il tribunale di Milano che, sollecitato da un ricorso delle associazioni Asgi e Avvocati per niente, ha bocciato come discriminatorio il comportamento tenuto finora dall’Inps, che eroga il contributo.
L’assegno per i nuclei familiari numerosi, previsto originariamente per i soli cittadini italiani e comunitari, è stato esteso – dopo una lunga battaglia giudiziaria condotta anche dalle due associazioni e basata sul principio di parità di trattamento affermato dalla direttiva 2003/109 – agli stranieri lungo soggiornanti con la L. 97/2013, la cosiddetta "Legge europea".
L’Inps e il Ministero del lavoro – pur dando atto che il diritto derivava da tale direttiva e che quindi esisteva già prima della modifica legislativa – hanno tuttavia subito affermato che il beneficio poteva essere riconosciuto solo da luglio 2013 per ragioni finanziarie. In conseguenza di questo orientamento gli stranieri, sottolineano Asgi e Apn, si vedevano ingiustamente negata la metà della prestazione, per un valore di circa € 1000.
Inoltre la situazione che ne è seguita è paradossale e confusa, con alcuni Comuni che trasmettono all’INPS il nominativo dello straniero come avente diritto per l’intero anno (e a tale trasmissione segue il pagamento di tutta l’annualità), altri Comuni che restano inerti in attesa di chiarimenti, altri ancora che trasmettono il nominativo riferendolo al solo secondo semestre. Si ha anche notizia che la sede INPS di Bergamo ha addirittura avviato l’azione di recupero del primo semestre nei confronti di uno straniero per il quale il Comune aveva invece riconosciuto il diritto per l’intero anno.
Ora il Tribunale di Milano ha ribadito la sussistenza del diritto di tutti gli stranieri lungo soggiornanti per l’intero anno 2013 e ha dichiarato discriminatoria la circolare INPS n. 4 del 15.1.2014 “nella parte in cui afferma che il diritto all’assegno… Decorre solo dal 1.7.2013 e dispone che i comuni emettano provvedimenti di accoglimento delle domande limitatamente al secondo semestre”. Ha quindi ordinato all’Inps di cessare il comportamento discriminatorio e pertanto di revocare la circolare, dandone pubblicità sui propri siti.
Gli effetti della decisione, sottolineano Asgi e Apn, sono immediati e di grande rilevanza. L’Inps deve immediatamente (sotto pena di sanzioni penali) revocare la circolare in modo che i Comuni possano raccogliere le domande riferite all’intero anno e trasmetterle immediatamente all’Inps ai fini della erogazione.
“Le nostre associazioni – concludono – si stanno già attivando per ottenere l’immediato rispetto della decisione e chiudere così un contenzioso che dura inutilmente da troppo tempo e che sottopone gli stranieri a una inutile trafila giudiziaria per vedere riconosciuto un diritto sempre affermato dai Tribunali e da ultimo anche dalla corte di Strasburgo”.
Leggi il commento dell'Associazione per gli Studi Giuridici sull'Immigrazione
EP