Roma – 23 ottobre 2014 – L'assegno sociale, circa 450 euro al mese che lo Stato versa agli anziani più poveri, spetta anche agli immigrati che hanno in tasca la carta di soggiorno, a patto che vivano in Italia. C'è chi però, una volta ottenuto il sussidio, se torna in patria, dove quei 450 euro valgono decisamente di più, senza cancellarsi dall'anagrafe.
É quello che avrebbero fatto anche 325 cittadini stranieri, scoperti e denunciati nei giorni scorsi dopo una maxi operazione dell Guardia di Finanza in 75 province italiane. Sono accusati dei reati di truffa o malversazione e dovranno risponderne in tribunale, oltre che restituire il maltolto. Avebbero già intascato senza diritto 4,5 milioni di euro e dal blocco delle erogazioni l'Inps potrà risparmiare circa 2 milioni di euro all'anno.
I finti immigrati, spiega una nota delle Fiamme Gialle, "percepivano il trattamento assistenziale mediante accredito in conto corrente, pur avendo fatto ritorno ai loro paesi di origine, o essendosi assentati continuativamente oltre 30 giorni dal territorio nazionale senza alcuna comunicazione ai fini della sospensione temporanea del beneficio, cosi' come previsto dalla normativa vigente".
L'indagine è partita dall'analisi, condotta dal Nucleo Speciale, dei dati relativi ai fruitori dell'assegno sociale messi a disposizione dall'INPS. Poi ci sono stati i controlli sul territorio. I maggiori picchi di irregolarità sono stati riscontrati in Lombardia, Lazio, Campania, Toscana, Emilia Romagna e Liguria.