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Camilleri: “L’immigrazione è un mutamento cosmico”

Lo scrittore siciliano: “Politica è cieca. Cosa farà di fronte a uno tsunami di esseri umani?”

Roma 18 febbraio 2011 – L’immigrazione? Un “mutamento cosmico”, uno “tsunami di essere umani” di fronte al quale la politica italiana è cieca.

È la riflessione di Andrea Camilleri, affidata ai microfoni di Francesco De Filippo nel libro intervista in ‘Questo mondo un po’ sgualcito’.  ”I mutamenti cosmici sono lenti  -dice lo scrittore  siciliano – ma ne abbiamo gia’ le prime avvisaglie. Forse senza nemmeno che ce ne rendiamo conto. La prima cosa e’ l’immigrazione. L’immigrazione che noi consideriamo fino a questo momento, fin quando e’ assorbibile, come una forza lavoro non indifferente per esempio per lo sviluppo dell’Italia. E la tolleriamo”.

“Mi chiedo: come reagiremmo se di queste persone non avessimo bisogno? Sicuramente reagiremmo ancora peggio di come stiamo facendo, e’ naturale. Ora – dico numeri a caso – fin quando sono diecimila persone e’ un conto, quando inizieranno a diventare cinquecentomila, come inevitabilmente sara’, questa politica che farà?” chiede Camilleri.

Secondo il padre di Montalbano, “questa di oggi e’ una politica cieca che affama per piccole dispute nazionali, e’ una politica che provoca tutto quello che provoca in Africa e in altre parti del mondo, ma e’ un boomerang, e’ inevitabilmente un boomerang. Questa gente scappa, va via, e in qualche modo arriva qua. E allora sono questi i fatti che possono in qualche modo determinare un cambiamento, non per volontà di chi detiene il potere, ma costretto dagli eventi. In un certo senso costretto da uno tsunami fatto di esseri umani”.

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