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“Cari senatori, care senatrici, non sacrificate i bambini”

“Pari diritti per tutti i bambini e bambine che crescono in Italia e un futuro da cittadini e cittadine”. La lettera aperta del movimento #ItalianiSenzaCittadinanza

Roma – 30 gennaio 2017 – “Cara senatrice, caro senatore

le scriviamo nuovamente perché nel 2017 non è possibile sacrificare bambini. Avete nelle vostre mani le nostre vite, un milione siamo gli “Italiani e le Italiane senza cittadinanza“, 800mila ancora alunni nelle scuole d’Italia, costretti a vivere chiedendo il permesso per soggiornare nel Paese in cui siamo cresciuti, spesso anche nati. Sacrificati nella palude della politica italiana anche se rappresentiamo una realtà strutturale di questa nostra società, totalmente condizionati da una legge, la n. 91 del 1992 che andava modificata da anni.

In alcuni ci avete seguito con interesse, ascoltando le nostre storie e ragioni durante i nostri flash mob #fantasmiperlegge nella piazza del Pantheon di Roma e davanti alle prefetture di Palermo, Napoli, Reggio Emilia, Bologna e Padova lo scorso 13 ottobre, invocando la #RiformaCittadinanzaSubito dopo un anno di totale immobilismo, le nostre vite ancora una volta impantanate. Nei tre mesi trascorsi da allora non ci siamo mai fermati e abbiamo continuato a rivolgerci a voi in quanto figli dell’Italia non riconosciuti: abbiamo raccolto nuove “Cartoline cittadine“, le nostre foto-ricordo della scuola italiana, a voi indirizzate; abbiamo bersagliato il centralino del Senato per esigere informazioni sulla legge da cui dipende la nostra vita e soprattutto quella dei più piccoli;  con la nostra Campagna #CittadiniSenzaVoto abbiamo denunciato l’ingiustizia di non poter votare nel Paese in cui ci hanno insegnato il valore della democrazia mentre con la Campagna #AnnonuovoLeggenuova dimostravamo grande fiducia nella nostra Italia, nell’approvazione di una riforma che sarebbe un segnale di civiltà della nostra Italia. Infine in questi giorni abbiamo nuovamente scritto alla ministra Anna Finocchiaro, che ci aveva promesso la calendarizzazione della Riforma subito dopo il Referendum del 4 dicembre, in qualità di presidente della Commissione Affari costituzionali. E una lettera abbiamo preparato e spedito da più indirizzi anche al presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, fiduciosi.

Una fiducia che continuiamo a mantenere viva e che a febbraio ci porterà a scendere di nuovo in piazza a Roma, perché siamo attivi e non più fantasmi né vittime, chiedendo a voi, rappresentanti del Senato della nostra Repubblica, di avere coraggio ed essere coerenti mantenendo le promesse che avevate fatto a noi e alle generazioni a venire: pari diritti per tutti i bambini e bambine che crescono in Italia e un futuro da cittadini e cittadine. Oggi quindi chiediamo fatti e non più promesse: calendarizzazione e voto della Riforma della legge per l’acquisizione della cittadinanza italiana. Per uscire dal pantano in cui si trova il Paese che non è in grado di guardarsi allo specchio, negli occhi di tutti i suoi figli e figlie. Perché l’imperativo morale e politico deve essere: “nel 2017 non è possibile sacrificare bambini”.

Ai più piccoli innanzitutto va garantita la serenità di cui dovrebbero godere tutti i semi della nostra società per diventare alberi forti e rigogliosi, cittadini a pieno diritto che siano in grado di usare gli strumenti della nostra democrazia, come ad esempio la possibilità di votare, per contrastare i discorsi d’odio, che li prendono, ci prendono, sempre più come facile bersaglio solo a causa del colore della nostra pelle, la forma dei nostri occhi, i nostri cognomi o origini diversi.

Cordiali e sentiti saluti

Il movimento #ItalianiSenzaCittadinanza”

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