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Caso Ablyazov. Il governo revoca l’espulsione della moglie del dissidente kazako

Palazzo Chigi: “Nuovi documenti, ora potrà tornare in Italia a chiarire la sua posizione”. Ma la donna è agli arresti domiciliari in patria

Roma – 12 luglio 2013 – Il ministero dell’Interno ha revocato l’espulsione di Alma Shalabayeva, la moglie del dissidente kazako Mukhtar Ablyazov, rifugiato in Gran Bretagna, rimpatriata insieme alla figlia Alua nel giro di tre giorni, tra il 29 e il 31 maggio, dopo un’operazione della Polizia che presenta molti punti oscuri.

La decisione, spiega una nota di Palazzo Chigi, è arrivata dopo l’esame di nuovi “documenti, sconosciuti all’atto dell’espulsione” che hanno permesso di “riesaminare i presupposti alla base del provvedimento”. Intanto, un’indagine del Capo della Polizia dovrà accertare perchè il governo non sia stato informato sull’intera vicenda, “che comunque presentava sin dall’inizio elementi e caratteri non ordinari”.

Secondo il governo italiano, ora Shalabayeva “potrà rientrare in Italia” per “chiarire la sua posizione”. Bisognerà però vedere se glielo permetterà il regime del presidente Nazarbayev, che ha messo la moglie del suo oppositore agli arresti domiciliari appena è rientrata in patria. Più che la soluzione del caso, sembra quindi l’ ammissione di un grave errore e il tentativo, piuttosto disperato, di rimediare.

Comunque è una svolta importante quella arrivata oggi dopo un vertice tra il presidente del Consiglio Enrico Letta e i ministri dell’Interno Angelino Alfano, della Giustizia Anna Maria Cancellieri e degli Esteri Emma Bonino. Appena due giorni f,a Letta aveva spiegato alla Camera dei Deputati che era in corso un’indagine interna sulla vicenda e che non sarebbero state “tollerati ombre e dubbi”. Non finisce qui.

EP

Ecco il comunicato integrale del governo:

“Il Presidente del Consiglio dei Ministri, Enrico Letta, il 5 luglio scorso ha annunciato un’indagine sulla vicenda che ha interessato l’espulsione della signora di nazionalità kazaka, Alma Shalabayeva, confermando tale impegno al question time che si è svolto alla Camera dei Deputati mercoledì 9 luglio.

Tale indagine ha accertato quanto segue. Risulta inequivocabilmente che l’esistenza e l’andamento delle procedure di espulsione non erano state comunicate ai vertici del governo: né al Presidente del Consiglio, né al Ministro dell’interno e neanche al Ministro degli affari esteri o al Ministro della giustizia.

La regolarità formale del procedimento e la sua base legale sono state accertate e convalidate da quattro distinti provvedimenti di autorità giudiziarie di Roma (Procura della Repubblica del Tribunale dei minorenni il 30 maggio, Giudice di Pace il 31 maggio, Procura della Repubblica presso il Tribunale e Procura della Repubblica per i minorenni il 31 maggio). A questi provvedimenti è da aggiungere l’indagine avviata dalla Procura di Roma nei confronti della signora Alma Shalabayeva, al cui ambito appartiene il provvedimento di dissequestro del giudice del riesame concernente il denaro e la memory card sequestrati alla signora.

Tuttavia, resta grave la mancata informativa al governo sull’intera vicenda, che comunque presentava sin dall’inizio elementi e caratteri non ordinari. Tale aspetto sarà oggetto di apposita indagine affidata dal Ministro dell’interno al Capo della Polizia, al fine di accertare responsabilità connesse alla mancata informativa.

È importante sottolineare che il governo, colti i profili di protezione internazionale che il caso ha sollevato, si è immediatamente attivato, attraverso sia il Ministero dell’interno sia il Ministero degli affari esteri, per verificare le condizioni di soggiorno in Kazakhstan della signora e della figlia, nonché a garantirle il pieno esercizio del diritto di difesa in Italia avverso il provvedimento di espulsione convalidato dal giudice di pace.

All’esito della presentazione del ricorso avverso tale provvedimento, sono stati acquisiti in giudizio e conseguentemente dalla pubblica autorità italiana, documenti, sconosciuti all’atto dell’espulsione, dai quali sono emersi nuovi elementi di fatto e di diritto che, unitariamente considerati, hanno consentito di riesaminare i presupposti alla base del provvedimento di espulsione pur convalidato dall’autorità giudiziaria.

In considerazione di ciò, il Ministero dell’interno, acquisite anche le valutazioni legali previste per legge, provvederà ad attivare la revoca in autotutela del provvedimento di espulsione sulla base delle circostanze e della documentazione sopravvenute, che consentono ora, e anzi impongono, una rivalutazione dei relativi presupposti.

A seguito della revoca del provvedimento di espulsione, che verrà immediatamente resa nota alle autorità kazake attraverso i canali diplomatici, la signora Alma Shalabayeva potrà rientrare in Italia, dove potrà chiarire la propria posizione”.

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