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Chaouki: “Oggi festeggiamo, ma la battaglia per l’accoglienza continua”

Il deputato che si era chiuso per protesta nel Centro di Lampedusa: “L’Italia è in grado di garantire condizioni dignitose, ora serve un cambio di passo. Dai profughi ho imparato la forza ad andare avanti”

Roma – 24 dicembre 2013 – Natale è domani, ma è festa oggi nel Centro di Primo Soccorso e Accoglienza di Lampedusa. I profughi partono verso altri centri, lasciano l’isola e l’incertezza in cui erano confinati da mesi. Per ricominciare a sperare da qualunque altra parte, purchè non qui.

Mentre raggiungiamo a telefono Khalid Chaouki, il deputato del Pd che due giorni fa ha deciso di rimanere per protesta nel Centro finchè sono sarebbe stato svuotato, stanno radunando il primo gruppo, che partirà stamattina.

“Sono cento persone  – spiega Chaouki a Stranieriinitalia.it- che andranno a Palermo, e di lì in altri centri della Sicilia.Un altro centinaio partirà nel pomeriggio, probabilmente per Milano, per poi essere distribuiti nel nord Italia. Per i testimoni della strage del 3 ottobre siamo in attesa di un nulla osta del tribunale, ma c’è un impegno del Viminale del Ministero della Giustizia per facilitare le procedure e fare in modo che anche loro lascino l’isola”.

Stanotte il parlamentare, steso su una brandina insieme agli altri ospiti del Centro, si è tenuto un segreto nel cuore. “Sapevo da ieri sera che sarebbe successo qualcosa, ma non l’ho detto agli altri perché non volevo illudere nessuno. Ora li vedo felici, abbracciarsi, salutare gli altri profughi, le forze dell’ordine, gli operatori del centro. Questa è diventata una grande famiglia, c’è un’umanità che rimane anche in queste situazioni e che allevia la sofferenza”.

Missione compiuta, adesso può tornarsene a Roma?
“Intanto vediamo come va a finire, rimango qui finchè il Centro non si svuota. Voglio però ringraziare il governo per la tempestività e l’impegno profuso nell’affrontare questa situazione e il Parlamento per l’attenzione dimostrata. Soprattutto, sono felice che il mio gesto abbia mobilitato tante persone intorno al tema di un’accoglienza dignitosa per i profughi, è il momento di cambiare definitivamente passo”.

La battaglia continua?
“Certo, ma non è solo la mia battaglia, è la battaglia del Pd, del segretario Renzi, del premier Letta e di tutti gli italiani che hanno visto che non è accettabile trattare in questo modo i profughi, non è degno della nostra storia e della nostra Costituzione. Il fatto che il Centro oggi si stia svuotando dimostra che l’Italia è in grado di prevenire le emergenze e di garantire un’accoglienza umana”.

Letta ieri ha annunciato una revisione complessiva degli standard dei Cie e dell’accoglienza
“È urgente un confronto serio sull’accoglienza, come più in generale sull’asilo e sulla legge sull’immigrazione. Il governo potrà condividere con il Parlamento, già da gennaio, un percorso breve e concreto”.

Sul piano personale, cosa si porterà a casa da questa esperienza?
“Una spinta ad essere determinati nel combattere per i nostri valori, per i diritti delle persone, per la dignità. Senza perdere la speranza di riuscire a vincere la battaglia. E l’incontro con chi, dopo enormi fatiche, dopo essere fuggito alle bombe e scampato al mare, continua, anche in un posto come questo, ad avere la forza di guardare e di andare avanti. Nella tranquillità del nostro benessere, queste persone possono insegnarci molto”.

Elvio Pasca

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