Il calciatore: “Spero che altri ragazzi possano diventare italiani prima. Il razzismo? Non puoi cancellarlo, ma farò qualunque cosa”
Roma – 21 agosto 2013 – “Una legge stupida”, parola di Mario Balotelli.
Intervistato da Sports Illustrated, il bomber nato a Palermo e cresciuto a Brescia, figlio di immigrati ghanesi, liquida così la legge che impedisce a chi è nato e cresciuto in Italia di avere la cittadinanza italiana prima della maggiore età.
“Ho passato diciotto anni in Italia e non ero ancora italiano. Ecco perché – spiega Balotelli – spero che tutti i ragazzi come me, che vivono questa situazione, possano diventare italiani prima di quando sono diventato italiano io”.
Il celebre settimanale americano dedica a Super Mario la storia di copertina,titolando che è italiano, il volto del Milan, ma anche africano, il volto della nuova europa. E ricordando che il calciatore subisce “odio razzista e adulazione selvaggia”.
E di razzismo si parla spesso nell’intervista, dai cori negli stadi alla vignetta della gazzetta dello Sport che lo trasformò in un gorilla. “Alcune persone stupide dicono cose stupide, forse pensano che prendere per il culo qualcuno davanti a qualcun altro li renda più forti o roba simile. Ora i credo che per lo più si tratti di ignoranza, ma è comunque una cosa cattiva” commenta Balotelli.
“Non puoi cancellare il razzismo” aggiunge il calciatore. “È come una sigaretta, non puoi smettere di fumare se non lo vuoi, e tu non puoi fermare il razzismo se la gente non vuole. Io farò qualunque cosa per dare una mano”.
La prima partita di campionato del Milan è contro il Verona, che secondo Sports UIllustrated ha “una delle tifoserie più razziste d’Italia”. “Spero che non dicano nulla” dice Balotelli, spiegando che se lo insulteranno non lascerà il campo, per evitare sanzioni, ma “segnerò con tutta la mia forza, e quando segnerò allora dirò qualcosa io”.
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SI cover story: 1-on-1 with Balotelli (Sports Illustrated)