in

Discriminazioni. Un decalogo per combatterle nei luoghi di lavoro

Lo hanno stilato gli esperti di formazione della BP Academy. Barbone: "Il razzismo demoralizza i lavoratori, pregiudicandone l'attività. Le aziende devono prevenirlo"

Roma – 11 giugno 2013 –  “Eliminare la discriminazione razziale e garantire uguaglianza nell’accesso al lavoro e nelle carriere può creare una forza lavoro variegata che offre un bacino illimitato di talento. Un ambiente di lavoro inclusivo che promuove la diversità va a vantaggio dei datori di lavoro, dei lavoratori e dell'intera società".

Lo scriveva qualche mese fa la Commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza del Consiglio d’Europa (Ecri), in una Raccomandazione sulle discriminazioni sul lavoro.

Un messaggio condiviso dagli esperti di formazione aziendale della BP Academy,  che hanno stilato un decalogo anti-discriminazioni per le imprese.  "La discriminazione esiste anche e soprattutto sul posto di lavoro, e purtroppo il razzismo in azienda demoralizza i lavoratori pregiudicando quindi l'attivita' degli stessi che diventano meno efficaci. Bisogna he le aziende diventino profondamente attive nella prevenzione di ogni forma di discriminazione razziale, sociale, sesso, religione" spiega il fondatore Daniele Barbone.

Ecco, allora, le regole da seguire:

1. 'Tutti uguali, tutti diversi'. Una metafora per dire che il datore di lavoro deve controllare che i suoi dipendenti o collaboratori non tengano comportamenti che possono in alcun modo discriminare o comunque infastidire i colleghi o agiscano in modo discriminatorio.

2. 'Mea culpa'. I responsabili dell'azienda, amministratori delegati o direttori generali, sono i diretti responsabili degli atti discriminatori che avvengono in azienda. Non possono non sapere.

3. 'Le regole valgono per tutti'. Uniformare regolamenti ed eventuali provvedimenti disciplinari in modo equo e uniforme.

4. 'Comunicare e' comprendere'. Migliorare i meccanismi di comunicazione all'interno dell'azienda per spiegare le differenze e comprendere i loro lati positivi.

5. 'Se non fai nulla contro, sei complice'. Sviluppare iniziative aziendali a favore dell'integrazione e contro ogni forma di discriminazione, con l'obbligo di denunciare ai vertici eventuali episodi di discriminazione di cui si e' stati testimoni.

6. 'Assumo, dunque sei uguale'. Come peraltro previsto da molte normative del lavoro, dettare linee guida chiare e precise sui colloqui e sulle assunzioni, soprattutto per le risorse umane, che eliminino qualsiasi sospetto di razzismo o discrimine.

7. 'Diverso, quindi utile'. Valutare i curricula e le storie professionali degli stranieri soprattutto per individuare specifiche competenze o esperienze che difficilmente si trovano in Italia.

8. 'Parlo, dunque ascolto'. Promuovere corso di lingua, usi e costumi del Paese ospitante come supporto all'integrazione aziendale di personale straniero.

9. 'Aggiungi un posto a tavola'. Mischiare, in aree deputate alle mense e al consumo di cibo, i lavoratori provenienti da diverse parti del mondo facendo condividere cibi e usanze differenti.

10. 'Giocando e ridendo'. Organizzare momenti di ritrovo o di gioco e distensione fuori dall'azienda per favorire l'integrazione di tutti i dipendenti

Clicca per votare questo articolo!
[Totale: 0 Media: 0]

Kyenge: “L’ inclusione è il motore dello sviluppo”

Vuole chiudere sito xenofobo, deputata insultata e minacciata online