"Serviranno centri per accogliere famiglie provenienti dal Nord Africa" Roma, 6 maggio 2011 – ”Il modello italiano di accoglienza va potenziato, ma funziona”
Lo dice il prefetto Franco Gabrielli, Capo dipartimento della Protezione civile e commissario straordinario per l’emergenza immigrazione, in un’intervista ad ‘Avvenire’.
”C’e’ un grande lavoro in corso – spiega Gabrielli – siamo in un momento delicato e non e’ mia abitudine nascondere le difficolta’. Vi sono stati episodi di disorganizzazione a livello locale e, pur in misura minura minore, complice l’imminente tornata amministrativa, anche casi di rifiuto degli immigrati da parte delle amministrazoni locali”.
”Questo non ha comunque fermato il piano di accoglienza – rimarca il commissario straordinario – che e’ entrato questa settimana in una nuova fase con la redistribuzione sui territori in percentuali condivise e sta trovando applicazione grazie alla collaborazione con il ministero dell’Interno, le amministrazioni locali, l’Anci, l’Unione delle province e il raccordo con le associazioni umanitarie”.
”La prima fase dell’emergenza ha portato sulle nostre coste circa 26mila tunisini ed era contrassegnata dagli arrivi e partenze di migranti economici quasi alla ‘mordi e fuggi’. Poi e’ entrato in vigore l’accordo bilaterale con la Tunisia per bloccare le partenze e avviare i rimpatri. Sta funzionando, vi sono 60 rimpatri quotidiani 5 giorni alla settimana. Ora dalla Libia – spiega Gabrielli – nelle ultime settimane sono arrivate seimila persone, perlopiu’ subsahariani e provenienti dal Corno d’Africa che sono richiedenti asilo. Ne arriveranno sempre piu’, in base alle nostre previsioni. Percio’ -rimarca Gabrielli – serviranno centri che accolgano famiglie e persone cui dobbiamo offrire non solo vitto e alloggio ma anche cure sanitarie e percorsi di inserimento sociale e scolastico”.