Napolitano: "Puntare alla pacifica convivenza fra i popoli e alla tutela dei diritti. Serve sistema improntato su giustizia e solidarietà"
Roma – 19 giugno 2009 – La giornata mondiale del rifugiato è alle porte. Dal 2000 il 20 giugno è una data simbolica, istituita dalle Nazioni Unite per dare voce alle migliaia di persone costrette ad abbandonare il proprio paese a causa di guerre, persecuzioni e violazioni dei diritti umani. Tra i suoi intenti c’è naturalmente quello di sollecitare governi e cittadini all’assunzione di responsabilità e impegno concreto a fianco e in favore di chi fugge dal proprio paese alla ricerca di protezione. Il tema prescelto per l’edizione di quest’anno, che vedrà coinvolto città di tutto il mondo in centinaia di iniziative, è ‘Rifugiati non solo numeri – real people, real needs’.
"Le emergenze politiche e umanitarie dei nostri giorni e il severo impatto della crisi economica mondiale – ha sottolineato il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per l’occasione – non possono lasciarci indifferenti e ci richiamano ad un impegno collettivo per l’attuazione delle intese raggiunte al livello delle Nazioni Unite e dell’Unione Europea a tutela dei richiedenti asilo e dei rifugiati". Il Capo dello Stato ricorda a questo riguardo "il patto sull’immigrazione e l’asilo approvato dal Consiglio Europeo nel dicembre 2008, che esorta ad adottare le iniziative appropriate per costruire un’Europa dell’asilo, mantenendo un intenso dialogo con l’Alto Commissariato Onu per i rifugiati, per assicurare alle persone che vi hanno diritto un adeguato livello di protezione".
Per Napolitano, "abbiamo il dovere di puntare alla costruzione di un ordine internazionale improntato su giustizia e solidarietà, che coniughi pacifica convivenza fra i popoli e tutela dei diritti dei singoli.
Oggi l’Italia accoglie circa 47mila le persone rifugiate o con una forma di protezione. Un numero molto piccolo in confronto al resto d’Europa – dove complessivamente i rifugiati sono quasi 2 milioni – o in rapporto a singoli Paesi, come per esempio la Germania, che negli anni ha accolto quasi 600 mila rifugiati.
Il numero di richiedenti protezione internazionale varia di anno in anno. Nel corso del 2007 sono stati circa 14mila; nel 2008 31mila. In entrambi gli anni oltre la metà dei richiedenti ha ottenuto una forma di protezione (come rifugiato o come protezione sussidiaria). Tra loro, nigeriani, somali, eritrei, afgani.
La lista di eventi organizzati per la Giornata del rifugiato è lunghissima e coinvolge numerose città. Per l’occasione, il no ai respingimenti arriverà anche dal cielo perché sopra il litorale romano l’Arci farà volare un grande striscione con la scritta: ”No ai respingimenti. Sì al diritto d’asilo”. ”Quella dell’aereo – spiegano dall’associazione – è la modalità più visibile che ci è venuta in mente per ricordare a tutti che il diritto d’asilo va sempre e comunque tutelato e che i respingimenti in mare verso la Libia devono essere immediatamente fermati”.
Tra le iniziative c’è anche quella all’Auditorium Parco della Musica di Roma – Sala Sinopoli, dove domani alle 21 ci sarà lo spettacolo Lillo e Greg Blues Willies Band linguaggi, visioni, paradossi, interpretazioni. Mentre a Milano, sempre domani ci sarà: “Persone, non numeri: volti e storie di rifugiati a Milano” – Testimonianze, musiche e spettacolo “Il baccalà non teme lo straniero”.
A.I.