La Consulta: “Incostituzionale chiedere il permesso di soggiorno per il matrimonio”. Abolita la norma voluta da Maroni & Co., che aveva fatto crollare le nozze miste
Roma – 25 luglio 2011 – Se amate un clandestino (e il matrimonio non vi spaventa) preparate i confetti.
Da oggi, si possono sposare in Italia anche i cittadini stranieri che non hanno il permesso di soggiorno. È stato dichiarato incostituzionale, quindi non ha più alcuna efficacia, il giro di vite imposto due anni fa dalla legge sulla sicurezza voluta dall’attuale governo, secondo la quale per contrarre matrimonio bisognava dimostrare la regolarità del soggiorno in Italia.
Lo ha stabilito la Corte Costituzionale con una sentenza depositata oggi dal giudice Alfonso Quaranta. Dichiara “l’illegittimità costituzionale dell’articolo 116, primo comma, del codice civile, come modificato dall’art. 1, comma 15, della legge 15 luglio 2009, n. 94 (Disposizioni in materia di sicurezza pubblica), limitatamente alle parole nonché un documento attestante la regolarità del soggiorno nel territorio italiano”.
Secondo la Consulta, esigere il permesso di soggiorno lede diritti inviolabili (articolo 2 della Costituzione), in particolare quello a farsi una famiglia (art.29). Si tratta di un danno sproporzionato, spiega la sentenza, rispetto all’obiettivo che era alla base della norma escogitata da Maroni & co, cioè la lotta all’immigrazione clandestina. E non colpisce solo l’immigrato, ma anche la sua dolce metà italiana.
L’avvocatura dello Stato ha provato invano a difendere quella norma, dicendo che è nell’interesse della collettività contrastare i matrimoni di comodo con cui alcuni clandestini “comprano”, sposandosi, il permesso di soggiorno. La Corte Costituzionale però ribatte che la legge già prevede controlli sull’effettiva convivenza dei coniugi per contrastare situazioni di questo tipo.
Insomma vince l’amore, mentre la legge tanto voluta da Pdl e Lega perde un altro pezzo. Finora era riuscita a ostacolare il cammino all’altare di tante coppie, con un impatto così forte da far crollare le statistiche sui matrimoni misti, convincendo i più tenaci a sposarsi nel Paese d’origine della loro dolce metà, oppure a San Marino.
Tanti auguri ai promessi sposi. Con un appello: siate buoni, conservate una fetta di torta per il ministro Maroni.
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Elvio Pasca