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Il cavalier Sagnet e gli altri, testimoni dell’Italia migliore 

Il sindacalista che guidò la rivolta contro i caporali insignito da Mattarella con l’ Ordine al merito della Repubblica. “Per il suo contributo all’emersione e al contrasto dello sfruttamento dei braccianti agricoli” 

 

Roma – 3 febbraio 2017 –  Yvan Sagnet, l’ingegnere sindacalista che ha guidato la rivolta dei braccianti africani contro caporali e sfruttatori. Maria Rosa Volpe, poliziotta che si spende per i minori stranieri soli in Italia. Giuseppe La Rosa,  soccorritore della Guardia costiera che si getta tra le onde per salvare le vite di chi affronta il Mediterraneo sui barconi. Norina Ventre, ex maestra che si è sempre dedicata agli ultimi, come sono oggi i neri di Rosarno che mangiano alla sua mensa. 

Ci sono anche loro tra i quaranta uomini e donne che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha individuato come esempi impegno civile, di dedizione al bene comune e di testimonianza dei valori repubblicani. Ieri al Quirinale hanno ricevuto le onorificenze dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana. 

Ecco le motivazioni: 

“Jean Pierre Yvan Sagnet, 31 anni (Bari), Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana: “Per il suo contributo all’emersione e al contrasto dello sfruttamento dei braccianti agricoli“.

Laureato nel 2013 in Ingegneria delle Telecomunicazione al Politecnico di Torino, al momento lavora come sindacalista per la federazione Lavoratori AgroIndustria Flai-Cgil. Nato in Camerun, nel 2007 giunge in Italia con un permesso di soggiorno per studio. Si trasferisce in Puglia per la raccolta del pomodoro. Qui impatta con il fenomeno del caporalato e si fa promotore di una sollevazione collettiva contro gli stessi diventando il leader del primo sciopero dei braccianti stranieri nelle campagne di Nardò in Puglia nell’agosto 2011. A seguito dell’azione di Sagnet, la magistratura fa arrestare 16 persone appartenenti a un’organizzazione criminale attiva tra Rosarno, Nardò e altre città della Puglia. Il suo contributo è stato fondamentale al disvelamento delle condizioni di grave sfruttamento dei lavoratori”.

“Maria Rosa Volpe, Ispettore capo della Polizia di Stato, 56 anni (Agrigento), Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana: “Per la sensibilità e la professionalità con cui, in piena emergenza, accoglie e assiste i minori non accompagnati giunti nel nostro Paese”.

Ispettore capo della Polizia di Stato. È dal 1996 responsabile dell’Ufficio Minori della Questura di Agrigento. Tra i minori che arrivano ad Agrigento è conosciuta come “mamma Maria”. Dal 2004, quando l’immigrazione è diventata l’ambito predominante nell’attività dell’Ufficio, prende in consegna i minori non accompagnati per affidarli ai servizi sociali. In realtà fa molto di più: segue da lontano i ragazzi anche quando diventano maggiorenni o trovano una sistemazione. Dopo il naufragio di Lampedusa dell’ottobre 2013, chiedendo aiuto alla parrocchia e ai bar della città, ha preparato una festa per accogliere i giovani migranti”.

“Giuseppe La Rosa, SottoCapo di III classe della Marina Militare Italiana., 28 anni (Ragusa), Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana: “Per il suo prezioso e generoso servizio in soccorso di tanti migranti in mare”.

SottoCapo di III classe del Corpo delle capitanerie di Porto – Guardia Costiera della Marina Militare Italiana. Dopo una prima esperienza lavorativa come bagnino e un periodo in Inghilterra entra nella Guardia Costiera. Oggi è un Rescue Swimmer in servizio sulla nave Dattilo CP940 della Guardia Costiera di Santa Croce Camerina (RG). Recupera, raggiungendoli a nuoto, i migranti caduti in acqua. E’ anche il primo a mettere piede sui barconi”.

“Norina Ventre detta Mamma Africa, 89 anni (Rosarno), Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana: “Per l’impegno profuso, nel corso della sua vita, in straordinarie opere per l’integrazione delle persone socialmente disagiate”.

Ex maestra d’asilo, è conosciuta come Mamma Africa per la sua opera in favore degli immigrati africani. Da giovanissima si dedicò agli sfollati della guerra, poi ai baraccati di Rosarno, quindi alle raccoglitrici di olive della piana di Gioia Tauro. Nel 1991 ha fondato “La mensa dei neri” di Rosarno: aiutata dai volontari di Caritas e Azione Cattolica, ogni domenica predispone pasti per circa 200 persone. E’ anche la fondatrice di un gruppo di donne anziane dedite a opere di carità”.

 

 

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