È uno dei cinque pilastri dell’Islam, in Italia si contano oltre un milione e mezzo di fedeli. Giorni di purificazione e preghiera, anche nelle tendopoli dei terremotati
Roma – 19 luglio 2012 – Parte domani il Ramadan, nono mese del calendario islamico, nel quale i fedeli digiunano dall’alba al tramonto come prescritto dal Corano. Una pratica che coinvolgerà anche la comunità islamica italiana, che secondo le stime dell’ultimo dossier Caritas conta oltre un milione e mezzo di persone.
Secondo la tradizione, è stato durante il Ramadan che è avvenuta la rivelazione del Corano al profeta Maometto. Il digiuno è uno dei cinque pilastri dell’Islam, insieme gli altri atti di culto fondamentali: la professione di fede, l’elemosina, la preghiera e il pellegrinaggio alla Mecca.
Al digiuno nelle ore diurne (sono esentati i bambini, malati, le donne in stato di gravidanza o che allattano, i viaggiatori e gli anziani che metterebbero a rischio la loro salute) si accompagna l’astinenza dal sesso, dai cattivi pensieri e dalle cattive azioni. In generale questo sarà un mese dedicato alla purificazione del corpo e dello spirito e alla preghiera.
Un pasto leggero poco prima dell’alba, detto suhur, permette di affrontare la giornata, mentre al tramonto il digiuno viene interrotto mangiando datteri o bevendo acqua. Durante il Ramadan è prevista anche una speciale preghiera notturna piuttosto lunga detta Tarawih.
I luoghi di culto islamici italiani saranno affollati soprattutto per la preghiera del venerdì. Se a Roma si riempirà particolarmente la Grande Moschea, a Milano i fedeli potranno riunirsi sotto le tensostrutture del Palasharp, recentemente acquistate dal Comune.
Per celebrare il ramadan ci si organizza anche nelle tendopoli che ospitano i terremotati dell’Emilia. Il capo della Protezione Civile Franco Gabrielli ha promesso che sarà fatto ”tutto il possibile perchè questa legittima e sacrosanta espressione del culto sia quanto piu’ favorita o quanto meno non ostacolata”.