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Italia contestata al vertice sui rom

Il governo accusato di schedatura etnica. Ma la Commissione difende il censimento: "In linea con le leggi europee"

Bruxelles – 17 settembre 2008 – Il primo vertice europeo sui rom, organizzato ieri a Bruxelles dalla Commissione Ue, è stata l’occasione per rinfocolare le polemiche contro il censimento avviato dal governo italiano neio campi nomadi di Milano, Roma e Napoli.

Il vertice si è aperto tra gli slogan di un gruppo di manifestanti che indossavano magliette con su scritto ‘Against ethnic profiling’, per protestare contro quella che ritengono una schedatura del popolo rom. Sulla stessa linea, il filantropo miliardario ungherese George Soros, secondo il quale: "Il modo in cui le autorità italiane hanno affrontato la questione dei rom è profondamente sbagliato, non è un problema sicurezza, le impronte e le schedature sono illegali, spero che la Corte di giustizia condanni tali misure".

"Il problema dell’integrazione dei rom è urgente a livello politico e soprattutto umano, considerando che una grande fetta di questa popolazione vive in condizioni non accettabili nel XXI secolo", ha commentato il presidente della commissione José Manuel Barroso. Ma il commissario alla Giustizia e Libertà, Jacques Barrot, ha ribadito che: "I testi normativi sui censimenti dei campi rom in Italia sono in linea con le leggi europee, Soros ignora i fatti o è in malafede. Bisognerà ora vedere l’applicazione di quei testi".

Il sottosegretario italiano alle Politiche Sociali, Eugenia Roccella, ha spiegato che in Italia, "a causa del flusso migratorio più ampio", si é determinata "una situazione di emergenza" che ha richiesto dei provvedimenti urgenti. Ma il suo intervento è stato coperto da fischi e grida e i rappresentanti dei rom hanno lasciato il summit per protesta.

In serata, si è arrivati al caso diplomatico, con la protesta ufficiale dell’Italia. 

L’ ambasciatore italiano presso l’Ue, Nelli Feroci, ha scritto al commissario Vladimir Spidla esprimendo "rincrescimento" a nome del governo perché "non è stato consentito al sottosegretario Roccella di pronunciare il proprio intervento in un clima sereno, a causa di una serie di accese contestazioni da parte di alcuni elementi del pubblico". "Episodio tanto più deplorevole – si sottolinea nella lettera – alla luce della circostanza che l’intervento del sottosegretario Roccella era centrato sulle politiche d’inclusione delle comunità Rom in Italia".

 EP

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