L’eurodeputato del Carroccio ritiene “sicuramente condivisibili” i deliri anti islamici del killer norvegese. Come fa il ministro Maroni ad averlo come compagno di partito?
Roma – 26 luglio 2011 – Mario Borghezio sta col boia di Oslo e Utoya. L’eurodeputato del Carroccio giudica “buone, in qualche caso ottime” le idee che venerdì scorso hanno spinto Anders Behring Breivik a uccidere settantasei persone.
Intervenendo ieri a La Zanzara su Radio 24, Borghezio ha detto che l’assassino norvegese ha “posizioni sicuramente condivisibili”. “L’opposizione all’islam, l’accusa all’Europa di essersi arresa ancora prima di combattere a questo processo di islamizzazione sono cose che pensiamo in molti” ha spiegato.
Mario e Anders non sarebbero quindi due pazzi isolati, compagni di merende che condividono una rara passione. Lo dimostra il successo dei partiti xenofobi: “I movimenti che dicono queste cose ormai vincono le elezioni con il 20%, in Europa cento milioni di persone la pensano così” sostiene l’eurodeputato.
La pensa così anche la Lega Nord? Il partito sta con uno che incita apertamente all’odio e al razzismo? Il ministro dell’Interno Roberto Maroni può vestire la stessa camicia verde di chi qualche mese fa ha definito Ratko Mladić “un patriota” e ora è diventato fan di un terrorista?
Il Carroccio espella Borghezio. Oppure ammetta che anche in via Bellerio si considerano le idee di Breivik “buone, in qualche caso ottime, sicuramente condivisibili”.