Elvio Pasca
Il segretario della Lega Nord: “Kyenge non c’entra nulla con il pazzo di Milano. Ma quando dice che vuole abolire il reato di clandestinità i trafficanti si mettono in moto”
Roma -13 maggio 2013 – “Io non faccio alcun collegamento tra le proposte della ministra Kyenge e l’incredibile episodio di Milano: quell’immigrato è un pazzo” premette Roberto Maroni. “Non voglio assolutamente fare collegamenti impropri tra quel che lei pensa e la cosa terribile accaduta a Milano” Però “l’immigrazione è un tema che chi ha responsabilità di governo dovrebbe maneggiare con cura”.
Il segretario della Lega Nord e presidente della Regione Lombardia critica oggi Kyenge, in un’intervista a Repubblica, perché “al netto di tutte le buone intenzioni, quando si mandano messaggi così forti è inevitabile che qualcosa succeda”.
“Appena insediata – ricorda Maroni – la ministra Kyenge ha parlato di abolizione del reato di clandestinità e di ius soli. E le sue parole sono rimbalzate immediatamente là dove si origina l’immigrazione clandestina. Insomma, le organizzazioni che prosperano sul traffico degli immigrati hanno capito che potevano riprendere le loro attività criminali”.
Secondo il segretario della Lega, “lo ius soli non passerà mai. Anche perché in Parlamento non c’è una maggioranza su questa proposta: il governo potrebbe saltare. E poi è contro le nostre tradizioni, e anche il nostro sistema di welfare”. A legge invariata, si potrebbero però “accorciare i tempi”.
Quanto agli attacchi alla Kyenge, Maroni dice sostiene che “la Lega non è mai stata razzista e non lo diventerà certo con me segretario. È vero, sono state dette cose sgradevoli o peggio, come ha fatto Borghezio. Commenti assolutamente fuori luogo dai quali ho preso le distanze. Noi ci confrontiamo sulle idee, rispettando sempre chi le espone. Quelle del ministro non le condividiamo, ma avremmo avuto la stessa reazione se a parlare di ius soli e di abolizione del reato di clandestinità fosse stato Enrico Letta.
