Ieri a Roma i casting, nei prossimi giorni i nomi delle finaliste. Patrizia Mirigliani: “Siamo in un universo senza frontiere, anche il nostro concorso di adegua”
Roma – 27 luglio 2012 – La più bella verrà scelta dal pubblico. Sarà infatti il televoto a incoronare il 9 settembre la vincitrice di “Miss Italia nel Mondo Edizione Speciale”, concorso dedicato alle ragazze che non hanno la cittadinanza italiana e vivono qui da almeno un anno.
Ieri, a Roma, la commissione tecnica presieduta da Fabrizio Frizzi ha esaminato le duecentocinquanta candidate. E tra qualche giorno si sapranno i nomi delle venti prescelte che a fine agosto arriveranno a Montecatini per partecipare alla fase finale, guadagnando la passerella del più importante concorso di bellezza italiano.
In gara tante studentesse, ma anche commesse, parrucchiere, bariste, un tecnico della moda, la titolare di un’azienda che costruisce mobili di cartone. “Il chiodo fisso – raccontano gli organizzatori del concorso – è la nostra cittadinanza, per tutte una grande aspirazione. Anzi, tutte si sentono italiane: ‘qui sto bene,mi sento libera e fortunata’, è la frase più ricorrente”.
“Ho deciso di far vivere a queste ragazze il fascino, la curiosità di Miss Italia e di assegnare a una di loro un titolo che rispecchia la linea seguita in passato da mio padre Enzo nell’ambito del Concorso, cogliendo i cambiamenti e le trasformazioni che la storia ci offre” spiega la patrona della kermesse, Patrizia Mirigliani.
“Quello delle migrazioni – aggiunge – è un salto di civiltà che ci ha trasportati in un universo senza frontiere e senza distanze. E noi, che rappresentiamo una parte importante del mondo femminile, che ha un ruolo di primo piano anche nel fenomeno della migrazione ed è un elemento di integrazione decisivo, avvertiamo l’esigenza di adeguarci a questi tempi”.
Le aspiranti “miss Italia nel mondo” ieri hanno sfilato insieme alle loro storie, a volte difficili.
“Sono venuta qui per conoscere mio papà italiano che non sapevo di avere ed io e il mio gemello, Luis, abbiamo scoperto di avere anche quattro fratellastri!” ha raccontato Ursula Caribè Alay Esteves che proviene dal Brasile e vive da tre anni a Taranto. Isaura Campone, di Santo Domingo, fa la cameriera in una trattoria tipica di Genova, dove la mamma ha sposato un italiano. “Il mio papà biologico non l’ho mai visto”, ha raccontato.
“Prima di parlare di me prendo spunto da questo incontro per ringraziare gli italiani per la loro accoglienza e per la loro ospitalità che ci ha fatte tornare a vivere. Vi dobbiamo molto” ha detto invece Tania Byelyakovala davanti alla Commissione. “I problemi ci sono anche in Italia, ma possiamo considerarci fortunati” le ha fatto eco Alina Petrule, che cinque anni fa è arrivata a Civitanova Marche dalla Romania.