Il Comune assegna due aree edificabili e un immobile. Più punti a chi utilizza la lingua italiana o promuove il pluralismo religioso, ma anche alle associazioni che hanno il “cappello” del ministero dell'Interno
Milano – 7 gennaio 2015 – Dopo lunghi mesi di confronti, polemiche e rinvii, pochi giorni prima che finisse il 2014 il comune di Milano ha finalmente partorito il bando per la realizzazione di tre nuovi luoghi di culto in città. Due di questi, salvo improbabili colpi di scena, saranno moschee a disposizione degli oltre centomila fedeli musulmani milanesi, per lo più immigrati o seconde generazioni.
Il bando, che porta la data del 29 dicembre, assegnerà due aree edificabili, 3400 metri quadri in via Marigliano e 5000 metri quadri in via Sant'Elia, accanto al Palasharp, e un edificio dismesso in via Esterle da 1500 metri quadri. Potranno aggiudicarselo associazioni che si sono iscritte a uno speciale albo del Comune e che sono in grado di garantire non solo lo svolgimento delle funzioni religiose, ma anche i necessari interventi di realizzazione e riqualificazione.
Il Comune, come è stato chiaro fin dall'inizio, non finanzierà né la riqualificazione delle aree (in un caso è necessario anche un costoso intervento di demolizione), né la costruzione dei luoghi di culto. Come base d'asta ha però fissato dei canoni d'affitto per le tre aree piuttosto bassi, come succede per tutte le concessioni a fini culturali e sociali: 7600, 10000 e 25000 euro. La durata massima dell'assegnazione sarà di 30 anni, eventualmente rinnovabile.
Ci sono molte cose che faranno guadagnare punti ai progetti presentati, oltre alla sostenibilità economica finanziaria e alla tracciabilità dei finanziamenti. Si va dall'utilizzo della lingua italiana durante l'attività religiosa alle capacità di ulteriori attività sociali e culturali rivolte ai cittadini, passando per la realizzazione di spazi e momenti volti alla promozione del pluralismo religioso.
Un consistente bonus è previsto poi per gli Enti di culto riconosciuti dal ministero dell'Interno, per quelli che hanno sottoscritto la Carta dei Valori della Cittadinanza e dell'Integrazione, per quelli che hanno chiesto l'approvazione dei “ministri di culto” al Viminale e per quelli che hanno frequentato un corso di formazione civica sotto il patronato dello stesso ministero. Tutti "premi" inseriti nel bando dopo una mozione approvata a dicembre in consiglio comunale.
Ogni confessione religiosa non potrà aggiudicarsi più di due aree. Ci sono due mesi per presentare domande e progetti, ma tra la battaglia contro le moschee che il centrodestra è intenzionato a portare avanti e i malumori delle associazioni religiose che si ritengono penalizzate dai requisiti fissati dal Comune, le polemiche non sono certo destinate a finire con la pubblicazione del bando.
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