Il Comune salva in extremis la preghiera nel maxitendone. L’assessore alla Sicurezza: “Soluzione provvisoria, ma ora bisogna affrontare il tema della moschea”
Roma – 14 luglio 2011 – Ultimo ramadan al Palasharp per i musulmani milanesi.
È dal 2008 che il tendone gestito da Divier Togni ospita le preghiere del mese di digiuno, una sistemazione di fortuna trovata sopratutto per evitare che i fedeli del centro islamico di viale Jenner si riversassero in strada. Per il prossimo ramadan, che quest’anno cadrà ad agosto, si rischiava però di tornare nell’emergenza, perché il Comune aveva dato lo sfratto a Togni per morosità.
L’amministrazione meneghina ha però sventato in extremis questa eventualità. “Faremo in modo di rinnovare la convenzione con Togni per il Palasharp a brevissimo e così per il Ramadan alle porte il problema non si pone” spiega oggi sul dorso milanese di Repubblica l’assessore alla Sicurezza, Marco Granelli.
Dopo questo provvedimento tampone, si cercheranno però soluzioni più stabili. “Nei prossimi mesi, -annuncia Granelli – affronteremo il nodo della moschea, tema che non può più essere rinviato, confrontandoci con le organizzazioni presenti a Milano che da tempo chiedono venga riconosciuto il diritto di culto per l’Islam”.
Per i centomila fedeli islamici di Milano prende insomma concretezza l’ipotesi della costruzione di una grande moschea, sul modello di quella di Roma. La passata amministrazione di centrodestra l’aveva sempre osteggiata, mentre il nuovo sindaco Giuliano Pisapia si è sempre detto favorevole alla creazione di un centro islamico, con una moschea per il culto e spazi dedicati a iniziative culturali e aggregazione.
EP