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Musulmani a Piazza Venezia: “Nuove moschee”

Preghiera di protesta a Roma. "Le autorità italiane non ci consentono di celebrare degnamente le nostre feste"

Roma – 22 aprile 2011 – Si sono presentati in 400 davanti all’Altare della Patria e hanno iniziato a pregare, rivolti verso la Mecca, i musulmani della comunità bangladese di Roma che oggi hanno protestato per la loro libertà di religione. 
 

"Abbiamo deciso di riunirci oggi in Piazza Venezia e di pregare all’aperto per protestare contro le autorità italiane e chiedere i nostri diritti, in particolare quello di aprire liberamente delle moschee" spiega Rokol Uddin, esponente bangladese che dirige la moschea di Torpignattara.   

 

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Uddin prosegue spiegando che il motivo della loro protesta è anche legata al fatto che "le autorità italiane non ci permettono di celebrare degnamente le nostre festività, dando ai lavoratori musulmani la giornata libera in occasione ad esempio della fine del Ramadan. Siccome la Costituzione italiana prevede la libertà religiosa, vogliamo che vengano riconosciuti i nostri diritti". 

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L’esponente della moschea di Torpignattara punta il dito anche contro l’amministrazione capitolina "esercita forti pressioni sulla nostra comunità per impedirci di aprire nuove moschee. Vogliamo la libertà di aprire luoghi di culto e vogliamo che questi luoghi siano riconosciuti, permettendoci di non pagare ad esempio le bollette della luce e dell’acqua".  
 

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L’iniziativa della comunità bangladese era aperta anche alle altre moschee cittadine ma che invece non hanno partecipato “siamo in 400 a pregare nel centro di Roma, ma non ci importa se questa volta siamo soli – ha concluso Uddin – noi iniziamo poi gli altri ci seguiranno. Oggi tra noi non ci sono solo miei connazionali, ma anche musulmani indiani, pakistani e marocchini che la pensano come noi ". 
 
M.I. 
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