L'imbarcazione soccorsa nella notte dalla Marina, in salvo settantatré persone. Alfano: "Solo i ciechi non vedono, serve un'azione europea"
Roma – 24 agosto 2014 – Ennesima tragedia nel Canale di Sicilia.
La nave Sirio, impegnata nell'operazione Mare Nostrum, ha soccorso stanotte un gommone in balia delle onde a sud di Lampedusa. Settantatre migranti sono stati tratti in salvo, ma gli uomini della Marina Militare hanno scoperto a bordo anche diciotto cadaveri.
Sono oltre 3.500 le uomini, le donne e i bambini salvati da venerdì nel canale di Sicilia dai mezzi della Marina Militare, della Guardia Costiera e dalle imbarcazioni civili. L’ultimo intervento si è concluso domenica mattina con 215 migranti, tra cui 55 donne e 38 minori, salvati e trasportati a bordo di nave Fenice.
Ieri, dalla Libia, era arrivata la notizia del naufragio di un altro barcone con oltre duecento persone a bordo. Solo sedici le persone tratte in salvo, mentre sono stati recuperati sedici cadaveri e si ipotizza che ci siano centosettanta dispersi.
"Solo i ciechi non vedono ciò che sta accadendo: più si aggrava il problema della frontiera del Mediterraneo più si capisce che Mare Nostrum dev'essere sostituita da un'azione europea" dice intanto il Ministro dell'Interno Angelino Alfano.
"Mare Nostrum – ricorda in un-intervista al Corriere – nacque come un'operazione a tempo dopo la tragedia di Lampedusa. Ma non possiamo arrivare al secondo anniversario, al 18 ottobre 2015. O la questione viene presa in mano dall'Europa o l'Italia dovrà adottare le proprie decisioni".