Risposta a un articolo del "Giornale" firmato da Magdi Cristiano Allam
Roma, 4 giugno 2013 – "Non e' per nulla ideologica, come ritiene invece Magdi Cristiano Allam, su 'il Giornale' di ieri, la scelta dell'Ordine e del sindacato dei giornalisti di dotarsi dal 2008 di un codice deontologico che consenta di evitare il rischio del razzismo nel raccontare le storie dei migranti".
E' quanto scrivono Giancarlo Ghirra, segretario generale dell'Ordine dei Giornalisti e Giovanni Rossi, presidente della Fnsi, Federazione nazionale stampa italiana, in una lettera aperta inviata al quotidiano diretto da Alessandro Sallusti, a proposito dell'abolizione della parola 'clandestino' negli articoli che riferiscono sugli immigrati entrati irregolarmente nel nostro Paese.
"La Carta di Roma nasce piuttosto in risposta ai molti concreti casi di cronaca in cui l'informazione aveva fatto da megafono a speculazioni politico-mediatiche sui temi dell'immigrazione – specificano Ghirra e Rossi – Decisiva fu la strage di Erba: Allam ricordera' con quanto conformismo xenofobo parte del giornalismo italiano si lancio' compattamente, subito dopo la scoperta dei quattro omicidi, alla caccia di Azouz Marzuk, l'immigrato nordafricano (marito di una delle vittime) accusato del massacro del quale si rivelarono invece responsabili i vicini italiani Olindo e Rosa.
Nel varare la Carta di Roma, Ordine e Federazione della Stampa non hanno chiesto ai giornalisti un trattamento ''di favore'' per gli immigrati, ma hanno sollecitato i colleghi ad attenersi a quel ''rispetto della verita' sostanziale dei fatti'' che e' alla base della legge professionale. Un reato deve essere trattato con la stessa evidenza giornalistica, indipendentemente dal fatto che a commetterlo sia un italiano o un immigrato (e invece troppo spesso gli stranieri patiscono una attenzione ben maggiore, con conseguenti effetti negativi sull'opinione pubblica).
E il termine ''clandestino'', al quale Allam e' cosi' affezionato (e che invece Ansa e AdnKronos, con apprezzabilissima sensibilita' deontologica, hanno scelto di non utilizzare), spesso e' usato a sproposito, quando invece correttamente si dovrebbe parlare di ''rifugiato'', o di ''richiedente asilo''; o semplicemente di ''migrante irregolare'', come la Carta di Roma propone in alternativa alla parola ''clandestino''.
"Conforta che il percorso di responsabilita' professionale e civile nell'uso delle parole intrapreso da Ordine e Fnsi incontri un sempre maggiore consenso tra i colleghi, in Italia e non solo. Da eurodeputato, Allam potra' agevolmente verificare che, negli organismi del giornalismo internazionale, la Carta di Roma e' considerata una esperienza-guida in materia di deontologia", concludono il segretario generale dell'Ordine dei Giornalisti e il presidente della Federstampa.