Bergoglio: “Se non è in grado di aiutare economicamente i Paesi da cui provengono i profughi, deve porsi il problema di come affrontare questa grande sfida che è in primo luogo umanitaria”. E loda il sindaco di Lampedusa
Città del Vaticano – 8 febbraio 2016 – “L’Europa sorrida ai migranti”. Papa Francesco è preoccupato per i muri alzato dal Vecchio Continente contro chi fugge da guerre e miserie, nutre la speranza che alla fine saprà accogliere.
“Quando andai a Lampedusa, il problema dell’immigrazione era appena agli inizi. E adesso è esploso” dice spesso Bergoglio, secondo il Corriere della Sera. E in un colloquio pubblicato oggi dal quotidiano ammette che l’immigrazione è “una sfida da affrontare con intelligenza, naturalmente, perché dietro c’è il problema enorme e terribile del terrorismo”.
“L’Europa – esorta il Papa – deve e può cambiare. Deve e può riformarsi. Se non è in grado di aiutare economicamente i Paesi da cui provengono i profughi, deve porsi il problema di come affrontare questa grande sfida che è in primo luogo umanitaria, ma non solo. Si è rotto un sistema educativo: quello che trasmetteva i valori dai nonni ai nipoti, dai genitori ai figli. Ebbene, occorre porsi il problema di come ricostruirlo”.
Quindi Bergoglio ricorda la figura biblica di Sara, la moglie di Abramo che ebbe un figlio a novant’anni. “L’Europa”, ama ripetere Francesco, “è come Sara, che prima si spaventa ma poi sorride di nascosto”. La sua speranza, riferisce chi gli ha parlato, è che l’Europa “sorrida di nascosto” agli immigrati. E intanto Francesco cita l’esempio della “donna-sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini”, per il suo impegno accanto ai disperati che sbarcano sull’isola.