Era sotto le macerie della casa in cui era stato accolto. Con lui salgono a 296 le vittime del terremoto
Roma – 5 settembre 2016 – Era fuggito dall’Afghanistan per trovare scampo in Italia. E invece Sayed è morto sotto le macerie della casa dove era stato accolto.
Ad Amatrice l’ultimo disperso del sisma del 24 agosto era un profugo, ospite insieme ad altri di una delle strutture dello Sprar ad Amatrice. La notte del terremoto l’edificio era crollato nella scarpata sulla quale affacciava, ci dormivano in quattro, ma gli altri tre, anche se feriti, erano riusciti a salvarsi.
Le ricerche di Sayed sono andate avanti per giorni. Solo ieri pomeriggio i Vigili del Fuoco, sono riusciti a individuare sotto la montagna di pietre e calcinacci il corpo senza vita dell’afgano, che fa salire a 296 il bilancio delle vittime del terremoto. Verrà recuperato nelle prossime ore.
Sayed ha lasciato in Afghanistan la moglie e tre figli. Negli scorsi giorni era arrivato ad Amatrice il fratello Zia, rifugiato in Austria. “Sarà vivo in qualche angolo là sotto, lo so” ripeteva nei giorni scorsi ai cronisti, senza allontanarsi dalle macerie.