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Badanti. 950mila famiglie rischiano di restare senza

Secondo Adoc quelle occupate sono circa 1.600.000. L’espulsione del milione di irregolari costerebbe allo Stato 45 miliardi

Roma – 7 luglio 2009 – Quasi un milione di famiglie, per l’esattezza 950mila, hanno badanti irregolari, e resterebbero senza assistenza se la legge sull’immigrazione colpisse anche le badanti. È ciò che risulta da uno studio dell’Adoc (sindacato dei consumatori), secondo cui il 14% della popolazione italiana ha più di 75 anni che in gran parte hanno bisogno di assistenza a tempo pieno o part-time. Una gran parte ha necessità di assistenza anche di carattere infermieristico.

Questo lavoro, che a Stato e Regioni costerebbe circa 45 miliardi di euro se fosse svolto in strutture del sistema sanitario nazionale o da personale specialistico dipendente dalle ASL per l’assistenza domiciliare, viene svolto invece per una media di 700 euro al mese dalle badanti. In Italia le badanti occupate hanno raggiunto la cifra record di circa 1.600.000, in gran parte provenienti dai paesi dell’est europeo, il 51% del totale (Ucraina, Polonia, Romania, Moldavia, Russia) ma anche da Filippine, il 9%, da Capo verde, il 2%, e dal Sud America, il 18%, le rimanenti da altri paesi asiatici e africani.

Lo stipendio varia da 600 a 900 euro mensili, con una variazione dovuta dalle specializzazioni richieste, ma anche delle condizioni dell’anziano (più o meno autosufficiente). La maggior parte delle badanti (il 53%) sono diplomate e laureate, e il 40% svolgeva nei paesi di origine lavori qualificati (però pagati in media non più di 300 euro mensili). Solo 650mila sono regolarizzate. Su 950mila famiglie che hanno badanti irregolari più della metà sarebbe disposta a regolarizzare la posizione se fosse possibile una sanatoria. Il 23% lo farebbe solo se i costi della regolarizzazione fossero limitati e se fossero previsti incentivi o detrazioni fiscali per la messa in regola contributiva. Il 25% non e’ interessato al problema.

"Se non verrà applicata la sanatoria più di 700mila anziani rischieranno di trovarsi privi di assistenza familiare – dichiara il Presidente dell’Adoc Carlo Pileri – è un grave danno sociale, sanitario ed economico, perchè costringerebbe le famiglie a dover sobbarcarsi il costo di una casa di riposo o a rinunciare alle cure di una preziosa quanto necessaria assistente familiare. Stiamo ricevendo da quando è entrata in vigore la legge molte telefonate di famiglie preoccupate, che sarebbero pronte a regolarizzare da subito le loro badanti irregolari, se solo fosse possibile".

Per Adoc il lavoro delle badanti è prezioso anche in termini economici, in quanto permette un risparmio considerevole allo Stato. "L’arrivo in Italia delle badanti ha rappresentato negli ultimi 10 anni l’unica soluzione possibile per molte famiglie, ma anche un risparmio per lo Stato – continua Pileri – considerato che il costo di una degenza nelle case di riposo, è di circa 26mila euro a persona e a questi vanno aggiunti i contributi e le integrazioni che deve pagare la famiglia che possono arrivare anche a 18mila euro”.

“Di fronte a tali costi spropositati, spesso abbinati a soluzioni d’assistenza del tutto carenti, le famiglie sono state costrette a rivolgersi ad associazioni di volontariato e religiose. Le Istituzioni se ne sono accorte tardi e, ad oggi, poco stanno facendo per arrivare ad una regolarizzazione e al riconoscimento di questo genere di lavoro, che pure porta allo Stato un risparmio di 44 miliardi e 200 milioni di euro l’anno."

Se lo Stato è assente (tranne che per l’assegno di accompagnamento in gran parte dei casi del tutto insufficiente essendo da anni fermo al tetto di 500 euro, riconosciuto pero’ solo a chi ha handicap particolarmente gravi), alcune regioni si stanno muovendo da tempo, tra queste la Liguria e’ stata tra le prime che ha concesso un aiuto per pagare le badanti, con differenti tipi di assistenza (contributi da 330 a 439 euro), mentre alcuni Comuni della Lombardia danno buoni sociali agli anziani che hanno una badante in regola. Anche il Veneto dà un buono per pagare le badanti, di circa 150 euro al mese, limitato però ai redditi più bassi. Progetti embrionali sono stati avviati a Roma, dove però il fenomeno è più esteso che nel resto d’Italia, con il 14% (circa 120.000) delle badanti irregolari sul totale italiano, e a Milano dove c’e’ presso il comune uno sportello dedicato.

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