Sono previsti dal Piano per donne e lavoro presentato oggi dal governo. Quattro milioni di euro per realizzarli
Roma – 1 dicembre 2009 – Un albo per badanti e babysitter, per migliorare l’incontro tra domanda e offerta e permettere alle famiglie di scegliere lavoratrici “garantite”.
Iniziative di questo tipo sono state già avviate in passato da alcuni Comuni (ad esempio a Roma e Milano), ma ora potranno essere estese a livello nazionale. Lo prevede il “Piano d’azione per l’inclusione delle donne nel mercato del lavoro” presentato oggi dal mistero per Pari opportunità, Mara Carfagna, e dal ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi .
Il Piano stanzia complessivamente quaranta milioni di euro. Dieci milioni finanzieranno i nidi familiari; dodici si trasformeranno in voucher per pagare servizi di cura; sei sosterranno cooperative che si occupano di donne in contesti difficili, quattro incentiveranno il telelavoro femminile e altri quattro serviranno al reinserimento delle donne che per dedicarsi alla famiglia si sono allontanate dal lavoro.
Infine, ha annunciato Carfagna, con quattro milioni di euro si finanzierà la realizzazione di "albi o elenchi regionali, articolati per Province e Comuni, di badanti e baby sitter italiane e straniere, attraverso il riconoscimento della specifica qualifica professionale”. In questo modo, chi cerca lavoratrici a cui affidare bambini e anziani potrà uscire dal "far west legislativo e amministrativo”, ma rivolgendosi al comune o alla Provincia troverà un elenco di badanti e baby sitter "opportunamente formate con le adeuate profesisoanlità e credenziali".
La prossima settimana il Piano del governo sarà discusso nella Conferenza Unificata tra Stato , Regioni e Autonomie locali. I fondi già ci sono, ha sottolineato Carfagna, e “verranno dati alle Regioni. Saranno quest’ultime poi attraverso bandi pubblici, a dedicarli ai vari progetti”.
Elvio Pasca