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Bagnasco: “No alle isole etniche”

Il presidente dei vescovi: "Italia deve agire prima che esplodano situazioni critiche"

Roma – 23 marzo 2010 – L’Italia ha bisogno di una "fondamentale strategia di integrazione degli immigrati", e deve farlo "per tempo, prima che altre situazioni critiche arrivino ad esplosione" come è successo a Rosarno o in via Padova a Milano.

Lo ha detto ieri il presidente della Consiglio Episcopale Italiano, cardinale Angelo Bagnasco, nella prolusione al Consiglio permanente dei vescovi.

"Da varie parti – ha osservato Bagnasco- ormai si riconosce che, tra le opzioni da perseguire avendo per obiettivo l’accoglienza dei nuovi arrivati, non possono più  figurare le cosiddette ‘isole etniche’. Noi Vescovi ci eravamo già permessi di dirlo in precedenti occasioni, e torniamo ora a ribadirlo con la fiducia che si voglia finalmente procedere attraverso una mappatura graduata delle diverse situazioni a rischio e si inizi subito ad agire con determinazione e lungimiranza, sapendo che la questione ha innegabili implicanze con la politica immobiliare e quella fiscale".

"Nessuna persona – ha concluso il cardinale – ha il diritto di ritenersi superiore ad altre: gli immigrati sono donne e uomini come noi. L’uguaglianza, prima di essere un principio sancito dalla Costituzione, e’ una consapevolezza attinta da una cultura che ha potuto sedimentarsi grazie anche all’influsso esercitato lungo i secoli dal Vangelo".

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