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“Banglatour”, 13 estremisti di destra indagati per i pestaggi degli immigrati a Roma

C’è anche un noto esponente di Forza Nuova, dalle sedi del movimento sarebbero partite le azioni razziste. “Un massacro che ti scarica i nervi e la tensione e che racchiude un credo, quello di combattere l’immigrazione”

 

Roma – 14 gennaio 2016 – Li hanno chiamati “Banglatour”, erano i raid antiimmigrati organizzati da giovani estremisti di destra tra Tor Pignattara, Casilino, Pigneto e Prenestino, quartieri romani ad alta concentrazione di stranieri. Le vittime designate erano per lo più cittadini  bengalesi, considerati dai loro aggressori  docili e poco propensi a rivolgersi alla Polizia. 

A tentare di porre fine alla scia di pestaggi che ha insanguinato in questi anni la Capitale è un’operazione condotta dai carabinieri del Ros, chiamata appunto “Banglatour”, che vede 13 indagati e che oggi ha portato a perquisizioni tra Roma, Ferrara e Chieti e anche all’interno della sede di Forza Nuova. Proprio le sezioni di via Lidia e poi di via Amulio sarebbero state infatti le basi di partenza dei raid, frutto di propaganda razzista fatta anche online. 

Gli investigatori parlano di un gruppo che incitava “alla discriminazione e alla violenza per motivi razziali e religiosi” e diffondeva ”anche on-line, attraverso profili Facebook come quello aperto sotto lo pseudonimo ‘Barzum’, di idee fondate sulla superiorità della razza bianca e sull’odio razziale ed etnico”. Predicazioni d’odio che poi si concretizzavano  “con la realizzazione di atti di violenza nei confronti di cittadini del Bangladesh”.

I bengalesi erano “perfetti per le spedizioni punitive, perché non reagiscono e non denunciano”. Gli indagati avrebbero indottrinato dei minorenni per farli partecipare ai loro raid. “Le aggressioni – spiegano ancora gli inquirenti – erano descritte come un pestaggio terapeutico e ideologico. Un massacro che ti scarica i nervi e la tensione e che racchiude un credo, quello di combattere l’immigrazione”.  Tra gli slogan usati prima delle azioni, c’era “andiamo per cantine con lo zyklon b”, il composto usato dai nazisti nelle camere a gas per uccidere gli ebrei. 

La violenza, comunque, non colpiva solo gli immigrati. Un ragazzo italiano, accusato di aver violentato una ragazza del movimento durante una festa, fu minacciato con una pistola e costretto a inginocchiarsi, un colpo partito dall’arma gli ferì il volto e danneggiò l’udito. Come ritorsione per una rissa, fu invece minacciato con coltelli e manganello e quindi picchiato a calci e pugni un militante di CasaPound. 

Tra gli indagati c’è anche Giovanni Maria Camillacci, 43 anni, noto esponente di Forza Nuova, considerato il vertice dell’associazione criminale, che sarebbe responsabile di nove episodi di reato. Gli indagati erano accomunati da “una vocazione ideologica di estrema destra nazionalsocialista caratterizzata dal propugnare sia le tesi negazioniste dell’olocausto sia la tesi della superiorita’ della razza bianca“.

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