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Bar bengalese, nuova aggressione

Sfasciato con mazze da quindici italiani. Alemanno: "atto grave". Il Pd parla di "xenofobia, figlia della politica della destra"

 

Roma – 19 giugno 2009 – Due giorni fa, intorno alle 23, un gruppo di persone armate di bastoni ha fatto irruzione in un bar gestito da cittadini bengalesi. L’esercizio si trova in via Casilina, all’altezza di via Zenodossio, nella periferia sud della Capitale. Dopo essere entrati hanno cominciato a sfasciare sedie e tavoli del bar mandando in frantumi anche la vetrina. Subito dopo sono scappati facendo perdere le loro tracce.

“Nessuna frase a sfondo razzista ne minacce di alcun genere”. È ciò che il proprietario vittima dell’aggressione ha riferito ai carabinieri della stazione Tor Pignattara. Ma sta di fatto che il bar è conosciuto da molti proprio come il bar dei bengalesi di Tor Pignattara. Inoltre, il gestore già nel mese di marzo era stato oggetto di una aggressione. In quella circostanza era stato malmenato da alcuni clienti che si erano rifiutati di pagare il conto. E poi, non passa inosservato il fatto che questo episodio segue di qualche settimana il raid a villa Gordiani avvenuto nella notte tra il 22 e il 23 maggio scorso. Allora, una ventina di persone, armati di bastoni e spranghe, aggredirono e ferirono alcune persone impegnate a organizzare il Capodanno bengalese.

Sull’accaduto è intervenuto il sindaco Gianni Alemanno: ”A prescindere da quale sia la motivazione della devastazione che è stata perpetrata contro il bar frequentato da immigrati bengalesi – ha detto -, questo rimane un atto grave che deve trovare una pronta risposta da parte delle Istituzioni. Mi auguro che gli inquirenti riescano a trovare presto i responsabili per assicurarli alla giustizia, perchè nessuno e per nessun motivo si deve permettere di inquinare la vita cittadina con questi atti di violenza e di intolleranza”.

Anche il presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, ha commentato il raid parlando di "atto intollerabile". "L’irruzione – scrive Marrazzo – ci costringe a una riflessione sul modello di convivenza di questa città. Che tale atto sia di matrice razzista o meno – sottolinea – ad essere in discussione è il livello di sicurezza generale. Non è tollerabile che un gruppo di persone armate di bastoni possa impunemente compiere raid di questo tipo. Mi auguro che le forze dell’ordine – conclude – possano fare rapidamente chiarezza su una vicenda davvero preoccupante".

I carabinieri non escludono alcuna ipotesi anche se il movente potrebbe essere legato al fatto che il bar è aperto quasi tutta la notte con alcuni tavolini all’esterno: forse il rumore potrebbe aver dato fastidio a qualche abitante della zona. Ma c’è chi – nelle file dell’opposizione – non ha dubbi sullo sfondo razzista dell’aggressione.

”E’ chiaro che adesso il clima in città è pesante – ha affermato Gianluca Santilli, membro romano del direttivo del Pd, – perchè è figlio di una politica condotta dalla amministrazione Alemanno”. Mentre il consigliere di Sinistra e Libertà alla Regione Lazio, Anna Pizzo, non usa mezzi termini: "A Roma, gli episodi di violenza xenofoba e razzista nei confronti dei migranti continuano a perpetrarsi sotto gli occhi di tutti: si tratta di vere e proprie barbarie che una città realmente democratica non può tollerare. Il segnale lanciato è inequivocabile: chi soffia sul fuoco del giustizialismo fai da te alimenta solo odio e mostruosità”.

A.I.

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