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Bar e ristoranti, il 10% gestiti da immigrati

Ristorazione sempre più multietnica. Sommariva (Fipe-Confcommercio): “Italiani meno disposti a fare questo lavoro”

Roma – 9 maggio 2011- Bar e ristoranti sono sempre più multietnici:  1 titolare su 10 e’ ormai straniero.

Uno studio di Confcommercio-Fipe ha contato 38mila imprese della ristorazione gestite da immigrati in Italia. Gli imprenditori stranieri sono presenti soprattutto nei ristoranti con una quota pari al 13,8%, mentre nei bar sono arrivati più recentemente, fermandosi a 10,2%.

Queste imprese si concentrano soprattutto al Nord, con il primato della Lombardia (8.370 imprese straniere) seguita a distanza da Lazio (4.167), Veneto (4.076), Emilia Romagna (4.064), Piemonte (3.230) e Toscana (2.641). Oltre 2mila e 500 sono i ristoranti etnici, dove a far la parte del leone e’ la cucina cinese (75% del totale delle imprese attive per questa tipologia di ristoranti), che prevale di gran lunga su quella giapponese (9,3%), africana (3,2%), brasiliana (2,8%) e messicana (2%).

“I segnali che giungono dalla demografia imprenditoriale e dal mercato spingono a prevedere un irrobustimento della presenza degli stranieri nel settore” della ristorazione, afferma il direttore generale della Fipe-Confcommercio, Edi Sommariva.

Si tratta, dice Sommariva, di “un fenomeno che puo’ essere interpretato, tra l’altro, anche come la spia della perdita di appeal del mondo della ristorazione per gli imprenditori di casa nostra, per effetto sia delle crescenti difficolta’ di mercato che degli ingenti carichi di impegno e di lavoro che queste attivita’ richiedono: si lavora, infatti, anche la domenica, a Natale, a Pasqua, d’estate e nelle ore notturne”.

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