Roma – 14 gennaio 2013 – Ama l’Italia, Magdi Cristiano Allam. Un pò meno gli immigrati, a cominciare dai musulmani.
Il giornalista è impegnato in questi giorni nella difficile sfida di raccogliere almeno trentamila firme per presentare il suo movimento (“Io amo l’Italia”, appunto) alle elezioni politiche. E ancora più dura sarà conquistare qualche seggio in Parlamento. Una volta lì, però, il programma è già noto ed è tutt’altro che tenero con i cittadini stranieri.
Il succo è “prima noi”. Allam reclama per gli “italiani la priorità nell'assegnazione del lavoro in generale e del lavoro socialmente utile in particolare, della casa popolare, dei posti all'asilo nido e più in generale nell'accesso alla scuola a tutti i livelli, nell'erogazione dei sussidi sociali e delle pensioni”. E c’è da rimettersi a fare figli, per arginare “l’eccidio-suicidio demografico”, il “declino della società autoctona”, “il dissolvimento della nostra civiltà”.
Quando parla di riforma della sanità pubblica, non dimentica chi è senza permesso di soggiorno, prevedendo “divieto della prestazione sanitaria pubblica fatti salvi i casi d'urgenza in cui la persona sia in pericolo di vita”. Questi casi andrebbero però assegnati alle “autorità di pubblica sicurezza e alla magistratura per la successiva espulsione dall'Italia”.
Il vero spauracchio è l’islam. Il programma chiede di “investire per garantire la sicurezza delle nostre frontiere” per fronteggiare “ la crescente minaccia degli stati islamici radicali”, così come la “minaccia del terrorismo islamico globalizzato ed autonomo” E anche quando parla della “massiccia immigrazione clandestina” dice che è “strumentalizzata dal terrorismo islamico globalizzato”.
Ecco allora che tra i punti principali c’è lo “stop alla costruzione di nuove moschee per salvaguardare la nostra civiltà laica e liberale dalla minaccia islamica”. Perché “pur nel rispetto dei musulmani come persone, dobbiamo difenderci dall'islam in quanto religione incompatibile con la nostra civiltà”, e se “i musulmani come persone possono essere moderati”, “l'islam come religione non è affatto moderata, perché oggettivamente risulta in flagrante contraddizione con i diritti fondamentali della persona internazionalmente riconosciuti”.
Allam vuole istituire un “Nuovo Ministero dell'Identità nazionale, Cittadinanza, Integrazione e Cooperazione allo Sviluppo”, per ”rapportarci in modo costruttivo con il prossimo nella società multiculturale senza sprofondare nell'ideologia del multiculturalismo”, perché ci sono diritti che garantiscono tutti senza discriminare nessuno ma anche doveri che vincolano tutti senza alcuna eccezione”. Una proposta che il giornalista aveva già lanciato qualche anno fa, proponendosi, tra l’altro, come ministro.
Infine, il suo movimento s'impegna a “far rispettare la legge anche nei confronti dei clandestini e degli irregolari che tentano di entrare o risiedono comunque in Italia in modo illegale, decretando l'immediata espulsione come sanzione per il reato di tentativo di ingresso illegale o di soggiorno illegale”. Perché, come conclude Allam con originalità, “la legge deve essere uguale per tutti quindi anche per loro”.
Elvio Pasca