Arrestato un connazionale delle vittime. Tre le denunce Bergamo, 13 febbraio 2010 – I carabinieri del Comando Provinciale di Bergamo hanno scoperto un laboratorio tessile clandestino ad Azzano San Paolo, un piccolo centro alle porte del Capoluogo, e hanno arrestato Z.Y., operaio 37enne di origine cinese, gia’ espulso dal territorio nazionale, e denunciato altri tre connazionali, tra cui la titolare dell’attivita’, per varie violazioni della legge sull’immigrazione.
Ieri sera, durante la normale attivita’ di controllo del territorio nella zona industriale della cittadina, i militari hanno notato una giovane asiatica che si introduceva all’interno di un capannone in cui non era segnalata alcuna attivita’ industriale o commerciale. Organizzato un immediato controllo, con l’ausilio di personale dell’asl e dei Carabinieri dell’Ispettorato del Lavoro di Bergamo, i militari hanno sorpreso sei operai di nazionalita’ cinese, tre dei quali clandestini, intenti a confezionare camicie destinate alla vendita nei numerosi mercatini ambulanti della Provincia.
L’attivita’, completamente in nero, si svolgeva praticamente senza soluzione di continuita’, con gli operai che mangiavano e dormivano in angusti e gelidi cubicoli, in precarie condizioni igienico-sanitarie e privi persino di riscaldamento. I cubiculi erano ricavati da un’unica stanza attigua a quella in cui erano costretti notte e giorno a produrre i capi d’abbigliamento.
Per Z.C., 35enne cinese, titolare del laboratorio, e’ scattata una denuncia per occupazione di manodopera clandestina e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. I Carabinieri le hanno anche elevato sanzioni amministrative per oltre 20.000 euro per numerose violazioni della normativa in materia di lavoro.
Per A.S.L. e’ scattato il divieto di usare i locali destinati all’attivita’ lavorativa. Per quanto riguarda i clandestini, oltre all’uomo arrestato, gli altri due, denunciati per il reato di clandestinita’, hanno dichiarato di essere arrivati in Italia solo da pochi giorni.