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Berlusconi: “Meglio i respingimenti che i lager”

"I Cie assomigliano a campi di concentramento" ROMA, 20 maggio 2009 – Il problema dell’immigrazione ”riguarda tutta l’Europa”.

Silvio Berlusconi, a L’Aquila con il presidente della commissione europea Jose’ Manuel Barroso, mette in chiaro che l’Italia non è disposta a farsi carico di una questione che investe tutta la Ue.

In vista della riunione dei ministri dell’Interno, il presidente del Consiglio annuncia una lettera per chiedere che ”si affronti il problema con decisioni concrete. E’ un problema – insiste – che tocca noi piu’ da vicino, ma che riguarda tutta l’Europa". Berlusconi difende la scelta dei respingimenti in mare, sempre meglio della permanenza nei Cie che "senza voler esagerare assomigliano molto a dei campi di concentramento".

"E’ molto meglio e piu’ semplice esaminare nei luoghi di partenza se gli immigrati possano avere diritto di asilo", insiste il premier che poi ricorda come "in Libia c’e’ un’agenzia Onu che esamina le richieste degli immigrati che intendono venire in Italia e toglie loro il disagio di essere inseriti in campi dove la loro liberta’ e’ limitata per poi magari essere rispediti nel loro Paese d’origine".

Intanto e’ alta tensione anche con le gerarchie ecclesiastiche. Gli immigrati meritano ”rispetto, ammirazione e gratitudine” e la loro presenza e’ ”preziosa e indispensabile nelle nostre citta”’. Sono le parole di monsignor Antonio Maria Veglio, presidente del Pontificio consiglio dei migranti, che apre un nuovo fronte tra chiesa e politica. Il governo pero’ non fa marcia indietro. Sul contrasto all’immigrazione clandestina l’Italia e’ veramente giunta a "una svolta", dice il ministro dell’Interno Roberto Maroni.

”La politica dei respingimenti ha dato i suoi frutti e contiamo di riprenderli”, dice il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, che riferira’ in Senato lunedi’ alle 16. E dovra’ affrontare anche la bufera scoppiata dopo le parole del ministro della Difesa, Ignazio La Russa, sull’alto commissariato per i rifugiati dell’Onu.

”Espressioni -incalza la presidente dei senatori del Pd, Anna Finocchiaro- inutilmente offensive e sorprendentemente incuranti non solo del ruolo dell’agenzia dei rifugiati ma anche del lavoro che l’agenzia che sta svolgendo insieme al governo italiano. Collaborazione testimoniata dalle stesse parole del ministro Maroni: un lavoro serio e proficuo".

E Enzo Bianco invita La Russa a ”contrare fino a tre prima di parlare”. Ma una replica a tono arriva dalla stessa portavoce dell’Unhcr, Laura Boldrini: ”Le parole dette e usate dal ministro della Difesa si commentano da sole".

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