"Nessuno scandalo sui respingimenti". "La sinistra aveva aperto le porte ai clandestini".
Roma – 9 maggio 2009 – Nessun passo indietro. Il governo ritiene infondate le critiche contro i respingimenti in Libia, un pratica che anche secondo il premier Silvio Berlusconi ”non viola gli accordi internazionali”.
”E’ chiaro che in mare dobbiamo dare assistenza, ma noi -garantisce il premier in una conferenza stampa a palazzo Chigi – siamo in linea con le disposizioni europee”. ”Nessuno scandalo”, quindi, nei rimpatri dei clandestini. E a chi gli chiede se ci sono in vista modifiche alla legge Bossi-Fini, Berlusconi replica: ”Non c’e’ nessun progetto di cambiamento della Bossi-Fini che io conosca”.
"La sinistra con i suoi precedenti governi -incalza Berlusconi- aveva aperto le porte ai clandestini provenienti da tutti i Paesi. Quindi, l’idea della sinistra era ed e’ quella di un’Italia multietnica. La nostra idea non e’ cosi’. La nostra idea -insiste- e’ di accogliere qui soltanto quei cittadini che sono nelle condizioni per poter chiedere asilo politico e che dobbiamo accogliere qui, come dicono gli accordi e i trattati internazionali, coloro che mettono piede sul nostro suolo".
"Noi abbiamo una visione diversa su come accogliere gli immigrati", ripete Berlusconi che spiega: "noi accogliamo coloro che mettono piede sul nostro suolo. E intendiamo come piede sul nostro suolo anche l’entrata nelle acque territoriali. Chi invece viene individuato fuori dalle acque territoriali, non e’ ancora entrato in Italia e vale il nostro diritto previsto dai trattati internazionali di respingerlo nei luoghi luoghi da cui e’ partito. In questo non vedo nessuno scandalo.
"Noi siamo -insiste il Cavaliere- assolutamente in linea con le disposizioni europee. Mi sembra che non sia stato bene inteso quello che e’ successo. Non c’e’ nulla che violi accordi internazionali e nulla che violi le norme sui diritti umani che abbiamo ben presenti".
Le reazioni
"Qualcuno spieghi al Presidente del Consiglio il significato del concetto di multiculturalismo e di multietnicita’ perche’ dalle sue frasi emerge una totale incomprensione sulle sfide che il mondo sta affrontando" commenta Jean-Leonard Touadi, del Pd. "Un’incomprensione che rischia tra l’altro di farlo apparire razzista: le ultime rivendicazioni sulla presunta monoetnicita’ del nostro Paese risalgono infatti ad una settantina di anni fa”.
“Crede veramente che l’Italia dei santi, dei navigatori, degli eroi e degli emigranti sia un Paese ‘monoetnico’? La stessa Costituzione italiana -continua Touadì – e’ multietnica quando rivendica l’uguaglianza dei cittadini senza distinzione di lingua, di razza o di religione. Se per il Presidente del Consiglio la dichiarazione dell’esponente della Lega Salvini sui ‘posti riservati ai milanesi sugli autobus’ era una ‘battuta’, allora -conclude- si sbrighi a derubricare questa sua uscita come una brutta barzelletta".
Secondo Luca Volontè (Udc), .”Berlusconi si vanta della sua arroganza e della tracotanza del governo contro gli immigrati. Eppure piu’ volte si e’ accomodato nella tenda di Gheddafi cedendo ogni dignita’ nazionale. Altro che sicurezza, la sua e’ debolezza con i forti e spavalderia con i deboli".
"Lo spot del governo, dopo le ronde e gli spioni (medici e prof), serve solo a coprire una fallimentare linea d’azione, sul piano interno e internazionale, in Europa l’Italia si faccia sentire. Dall’inizio del governo Berlusconi l’immigrazione clandestina e gli sbarchi sono volari alle stelle. In Italia purtroppo non esiste nessuna legge sul diritto d’asilo, e’ un dovere d’umanita’ accogliere i rifugiati. Berlusconi faccia la voce grossa con Gheddafi, si arrestino i mercanti umani, e lasci in pace coloro che scappano dalle guerre e dalla fame".
”Scandalosi sono precisamente il comportamento e le affermazioni di carattere razzista del governo Berlusconi" dichiara invece in una nota il segretario nazionale del Prc-Se, Paolo Ferrero. "Il comportamento inumano del ministro Maroni e di tutto il governo in materia di immigrazione e asilo stanno portando l’Italia verso l’uscita dalla civilta’ costituzionale del diritto”.
“Respingere le persone fuori dalle acque territoriali -aggiunge Ferrero- in modo che non possano esercitare la richiesta del diritto di asilo e’ di insultato cinismo. Come manifestamente xenofobe e discriminatorie, nonche’ in spregio del principii costituzionali, sono le affermazioni attraverso cui il premier dichiara l’avversione propria e del governo per il pluralismo etnico”.
EP