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Berlusconi: “Nostre città sembrano Africa, inaccettabile”

"Vogliamo Italia con maggioranza di italiani. Fassino: "Sconcertante"

MILANO, 5 giugno 2009 – Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha spiegato ieri le ragioni che hanno indotto il governo ad adottare la politica dei cosidetti respingimenti di immigrati al largo delle coste italiane.

"Camminando in città come Milano per le vie del centro, e io lo faccio – ha detto il premier – per il numero di persone non italiane sembra di essere non in una città italiana o europea, ma in una città africana. Questo noi non lo accettiamo, dovevamo intervenire con azioni di respingimento".

Questa mattina, a Radio Anch’io, il premier è tornato sul tema spiegando il senso della frase ‘Milano come l’Africa’.
"Ho solo rappresentato una passeggiata fatta per Milano, dove il 60% delle persone incontrate è straniero… Mi sono domandato se questa Italia è quella che gli italiani vogliono. No, noi vogliamo avere la maggioranza di cittadini italiani, anche se siamo aperti a integrare quegli immigrati che vengono qui per lavorare”.

"Berlusconi non perde il vizio di dire cose stravaganti e sconcertanti”. Piero Fassino ha commentato in questo modo le parole del premier sul fatto che Milano sembri una citta’ africana.

Prima di intervenire ad un’iniziativa elettorale del Pd in citta’, Fassino ha ricordato ”il rispetto che si deve alle persone”. ”Berlusconi – ha detto – dovrebbe sapere che tantissimi immigrati vivono, lavorano e contribuiscono alla ricchezza della regione. Tra Bergamo e Verona non c’e’ una cascina senza qualcuno con il turbante, due terzi delle colf sono straniere, sudamericane, somale, filippine e moldave”. 

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