Roma – 27 dicembre 2012 – Non se ne sentiva la mancanza, ma c’era da aspettarselo. Con l’inizio della campagna elettorale l’”allarme immigrazione” torna tra le frecce del centrodestra.
È stato lo stesso Silvio Berlusconi a ritirarlo fuori ieri, durante una telefonata alla comunità 'Incontro' di don Gelmini.
“Non vorremmo assistere, con l'avvento della sinistra al potere, al proliferare di matrimoni gay e all'apertura delle nostre frontiere agli emigranti irregolari” ha detto Berlusconi. Aggiungendo che questi immigrati “poi otterrebbero il diritto di voto per votare prevalentemente per la sinistra stessa".
Nulla di nuovo. Il Cavaliere ha solo tirato fuori un vecchio cavallo (meglio, un ronzino) da battaglia, la cui sella ha diviso spesso con la Lega Nord. Basti pensare alla campagna per le amministrative del 2011, durante la quale lanciò un allarme identico e arrivò a coniare per Milano lo slogan di “zingaropoli islamica” poi condannato per razzismo.