Roma, 27 aprile 2021 – La Rai dice no al Blackface. Basta volti colorati. Basta situazioni di questo tipo. Dopo le accuse di razzismo, la televisione pubblica finalmente si impegna a esprimere maggiore rispetto alle diverse etnie e culture. In particolare, a rispondere alla questione è il programma condotto da Carlo Conti Tale e Quale Show: in passato, infatti, è stato al centro delle polemiche soprattutto in seguito a una imitazione dell’artista Ghali messa in scena da Sergio Muniz.
Blackface: la Rai dice basta dopo le accuse ricevute
Quella della Blackface era una consuetudine piuttosto comune nel programma di Carlo Conti. Grazie però alle polemiche sollevate da Ghali e da alcune associazioni come Lunaria, Italiani senza cittadinanza, Arci, Cospe e Razzismo Brutta Storia, si è accentuata l’attenzione verso il malcontento degli afroamericani. La Blackface, infatti, non è altro che una storica pratica razzista nel quale persone bianche si truccano da persone di colore e li imitano accentuando le caratteristiche fisiche e vocali. E nel programma in onda su Rai 1 si è verificata fin troppo spesso. Da ora in poi, però, Tale e Quale Show insieme a tutta la Rai si impegnerà per evitare che questo possa accadere di nuovo sui loro schermi.
Il tutto è nato in seguito a un’esibizione di Sergio Muniz, uno spettacolo nel quale ha imitato il cantante Ghali colorandosi, appunto, la faccia. Lo stesso artista subito scelse di esprimere il suo disappunto: “Non c’è bisogno di fare il Blackface per imitare me o altri artisti. Non mi sono offeso, davvero. Ma nemmeno ho riso”, aveva dichiarato. Quello, però, non è stato il primo e unico episodio: lo stesso era successo quando Roberta Bonanno decise di imitare Beyoncè. E più in generale, nelle dieci edizioni del programma sono stati tantissimi gli artisti afroamericani o afrobritannici imitati.
L’annuncio della Rai
A gennaio, poi, le diverse associazioni avevano inviato una lettera di disappunto riguardo alla pratica del Blackface all’attenzione delle autorità della Rai e dello stesso conduttore Conti. Nel testo, si specificava il diretto “invito ad abbandonare la pratica del Blackface dalle trasmissioni di intrattenimento del servizio televisivo pubblico”. Ora, finalmente, dal colosso è arrivata una risposta: “Nel merito della vicenda per la quale ci avete scritto, diciamo subito che assumiamo l’impegno – per quanto è in nostro potere – a evitare che essa possa ripetersi sugli schermi Rai. Ci faremo anzi portavoce delle vostre istanze presso il vertice aziendale e presso le direzioni che svolgono un ruolo nodale di coordinamento. Perché le vostre osservazioni sulla pratica del Blackface diventino consapevolezza diffusa”.
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