Roma, 13 luglio 2012 – Dopo l'ultimo tragico incidente avvenuto nel Mediterraneo di quindici giorni fa, dove sui 56 immigrati membri dell'equipaggio solo uno e' riuscito a salvarsi, la Boats 4 People, che riunisce diverse organizzazioni in difesa dei diritti dei migranti in mare, e' intervenuta denunciando le politiche di chiusura delle frontiere che costringono i migranti a percorsi sempre piu' pericolosi durante le attraversate.
A darne notizia e' la Stessa Boats 4 People, con una nota. Oggi – si legge nella nota – dopo la caduta del regime di Gheddafi e la fine dell'intervento internazionale in Libia, Boats4People deve registrare un altro caso tragico, come e' emerso durante l'intervista realizzata l'11 mattina a Zarzis nel sud della Tunisia ad Abbas Satou. Satou, di nazionalita' eritrea e unico sopravissuto dell'incidente, e' stato scoperto martedi' da un pescatore tunisino a 35 miglia dalle coste di Zarzis in Tunisia. Era aggrappato ai resti della barca con la quale aveva lasciato Tripoli circa due settimane prima con 55 compagni a bordo. Aggrappato alla barca e' andato alla deriva da solo per quattordici giorni, e dopo essere stato finalmente salvato da un pescatore e' stato portato in condizioni di estrema spossatezza all'ospedale di Zarzis dove e' stato curato per disidratazione.
"Boats 4 People – prosegue la nota – denuncia di nuovo le politiche di chiusura delle frontiere che costringe i migranti a utilizzare percorsi sempre piu' pericolosi per attraversare il Mediterraneo". In collaborazione con ricercatori del Forensic Oceanografic Project a Goldsmith College -conclude la nota-"Boats4People proseguira' le sue indagini per verificare se tutte le misure possibili sono state attuate al fine di evitare la morte delle persone su questa imbarcazione".