Roma, 22 aprile 2015 – "Che cosa vuol dire affondare le imbarcazioni degli scafisti? I migranti non sono libici, sono siriani, somali, iracheni, nigeriani. La Libia e' in una situazione frammentata, non si capisce quale sia l'autorita' referente", e "affondare le imbarcazioni degli scafisti "è possibile solo se c'è un accordo con le autorità locali che hanno già individuato i barconi".
Lo ha sottolineato la presidente della Camera Laura Boldrini, intervenendo a diMartedi', su La7, affrontando la questione degli immigrati, dopo l'ultima strage nel Mediterraneo e riguardo alle possibili soluzioni sul tavolo.
"Facile fare gli slogan, poi bisogna vedere come fare. Come si fa ad andare in un altro Paese a distruggere barche, per farlo devi avere l'autorizzazione di quel paese, ma in Libia la situazione è frammentata a chi si lo si chiede non si capisce chi sia il referente?", si chiede Boldrini, ricordando anche che solo dopo che i migranti hanno pagato i trafficanti, questi comprano le imbarcazioni. Colpendo le imbarcazioni degli scafisti, inoltre "ci dimenticheremo totalmente delle persone che rimarrebbero intrappolate in Libia", quindi per Boldrini "soluzione e' lavorare alla causa che sta all'origine della fuga, in Libia sono possibili solo soluzioni tampone, bisogna invece lavorare nelle zone di conflitto".
La presidente della Camera ricorda che "con Mare Nostrum sono state salvate 170mila persone, ha avuto un costo per l'Italia, abbiamo speso 600 euro per ogni persona salvata, e io – ha sottolineato – ne sono orgogliosa". Ora "l'Italia deve mobilitare la comunita' internazionale su tutti i tavoli" intanto – ha sottolineato "bisogna aumentare il soccorso in mare".