Roma – 11 novembre 2014 – "Adesso che Mare Nostrum volge al termine, come si fa a non vedere che i morti aumenteranno?"
Lo ha chiesto ieri la presidente della Camera Laura Boldrini, intervenendo a Roma alla conferenza 2014 sui diritti fondamentali. "Si può veramente immaginare – ha insisitito – che chi fugge da guerre e persecuzioni cessera' di attraversare il Mediterraneo perché non c'e' piu' questa operazione? È irrealistico immaginare qualcosa del genere. Ecco perché sono molto preoccupata per cio' che potra' succedere nel Mediterraneo, che e' frontiera europea".
Boldrini ha sottolineato la "forte preoccupazione" per la fine di Mare Nostrum e l'inizio di un'operazione, Triton, che non e' "sostitutiva né per mezzi né per risorse".
"Dall'inizio dell'anno, nel Mediterraneo sono morte circa tremila persone e questo nonostante l'operazione di soccorso Mare nostrum. Tremila persone morte suona come una guerra" ha aggiunto chiedendosi "se non sia giunto il momento per l'Europa, per i 28 Paesi dell'Unione, di pensare a fornire alternative concrete alla traversata in mare, sottraendo anche risorse ai trafficanti".
"Alternative – ha sottolineato la presidente della Camera – esistono gia'. Penso ad esempio al programma di Resettlement, ovvero la possibilita' di ogni paese membro di ospitare una quota di rifugiati che sarebbero trasferiti legalmente dai paesi di transito come la Libia, dopo che gli organismi internazionali come l'Unhcr hanno selezionato le persone bisognose di protezione".
"Il Resettlement – ha aggiunto – da tempo viene messo in pratica e Paesi come gli Stati Uniti, l'Australia e il Canada nel 2013 hanno accolto 66mila, 13mila e 12mila rifugiati, rispettivamente. E l'Europa? I 28 Stati dell'Ue attraverso il Resettlement, nel 2013, hanno accolto meno di 5mila persone".