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Bolzano, approvata legge provinciale sull’immigrazione

Nuove direttive per i 26mila immigrati nella provincia altoatesina. Il presidente Luis Durnwalder: "Si tratta di un buon compromesso"

Roma, 26 gennaio 2011 – Via libera definitivo, in Alto Adige, alla legge provinciale sull’immigrazione.

Secondo i dati Astat relativi al 2009, i cittadini provenienti dai paesi extra-europei, residenti in Provincia di Bolzano, sono 26.500.

Sono questi i destinatari delle principali misure contenute nel disegno di legge sull’integrazione dei cittadini stranieri in Alto Adige, approvato dalla Giunta provinciale. L’obiettivo del provvedimento è quello di regolare diritti e doveri dei cittadini stranieri secondo il principio del ”promuovere ed esigere”. Secondo

il presidente della giunta provinciale Luis Durnwalder “si tratta di un buon compromesso tra diritti e doveri dei cittadini stranieri”.

"Sul tema del lavoro e della formazione professionale – spiega l’assessore all’immigrazione Roberto Bizzi – la Provincia s’impegna a favorire la permanenza sul territorio dei cittadini stranieri in possesso di un titolo di studio di alta formazione che svolgano in Alto Adige periodi di tirocinio o di ricerca".

Con il nuovo testo saranno garantiti a tutti le prestazioni essenziali e il diritto allo studio, cinque anni di residenza per l’accesso alle prestazioni sociali, cinque anni di residenza, dei quali tre lavorativi, per l’accesso alle prestazioni dell’edilizia agevolata.

La legge prevede anche il sostegno alla ricerca di soluzioni abitative adeguate come case-albergo o abitazioni convenzionate qualora ci sia un regolare contratto di lavoro, e incentiva possibili iniziative di carattere sperimentale messe in campo da comuni, datori di lavoro e organizzazioni sindacali

Per favorire l’integrazione sociale si punta sulla conoscenza non solo delle lingue – prosegue l’assessore-   ma anche della storia e della cultura locale, tramite misure aggiuntive rispetto allo standard nazionale.

Sarà istituito anche l’elenco provinciale dei mediatori interculturali per migliorare i rapporti fra cittadini stranieri, comunità locale e istituzioni oltre al quale ci sarà anche la Consulta provinciale per l’immigrazione e il Centro di tutela contro le discriminazioni che si occuperà di monitorare la situazione a livello locale.

M.I.

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