Roma – 5 marzo 2015 – Che fine ha fatto il bonus bebè? Il 2015 è iniziato da un pezzo, ma l’aiuto destinato alle famiglie visitate dalla cicogna per ora esiste solo sulla carta. Quella della Legge di Stabilità che lo ha istituito.
Partiamo dalla teoria. La legge prevede di versare 80 euro al mese per tre anni dalla nascita o dall’adozione di un bambino alle famiglie che hanno un indicatore della situazione economica equivalente(Isee) "non superiore a 25 mila euro annui". Se l’Isee non supera i 7 mila euro annui, l'importo raddoppia a 160 euro al mese.
La pratica? Il bonus verrà pagato dall’Inps, ma se si chiama il numero verde 803164 per avere informazioni sulla presentazione della domanda, cascano dalle nuvole: “Non ci risulta niente, provi a richiamare tra qualche settimana”. Il problema è che si attende ancora un decreto attuativo che definisca nei dettagli la procedura.
Eppure, questo regolamento sembrava cosa fatta. È passato quasi un mese da quando, alla fine di un consiglio dei ministri il titolare dell’Interno Angelino Alfano ha annunciato: “Il bonus prevedeva un decreto che è stato firmato dai ministri Poletti e Lorenzin: quindi diventa pienamente operativo".
Operativo proprio per niente. Il decreto sarà stato pure firmato, ma evidentemente ancora non ha terminato il suo viaggio con la tanto attesa entrata in vigore.
Ai genitori dei bambini nati a partire dal primo gennaio a oggi (saranno circa 80 mila) non rimane che aspettare. Quando uscirà il decreto potranno finalmente presentare domanda e recuperare gli arretrati, ma, per ora, pazienza.
Tra quelli che aspettano ci sono anche tante famiglie immigrate. Il bonus bebè spetta infatti ai cittadini italiani e comunitari (come romeni e polacchi), ma anche ai cittadini di Paesi extraue che hanno un permesso Ue per soggiornanti di lungo periodo, la cosiddetta carta di soggiorno.
Stranieriinitalia.it
Bonus bebè, naghihintay pa rin sa implementing rules (Akoaypilipino.eu)