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Bonus cultura da 500 €, un emendamento per estenderlo ai figli degli immigrati

Lo ha presentato alla Camera Andrea Maestri  (AL-Possibile). “È il modo più rapido per cancellare una discriminazione grande quanto una casa”. Ora tocca alla maggioranza, che aveva promesso di rimediare

 

 

Roma – 26 gennaio 2016 – Due righe per cancellare una grande e brutta discriminazione. Solo due righe per non escludere i figli degli immigrati dal bonus cultura: 500 euro da spendere nelle librerie, nei cinema, nei teatri e nei musei che quest’anno lo Stato regalerà a chi compie 18 anni. 

Il bonus è stato inserito dal governo nella legge di stabilità 2016, secondo la quale, però, i  500 euro andranno solo ai “cittadini italiani o di altri Paesi membri dell’Ue”. Un neo diciottenne cresciuto in Italia, ma suo malgrado (si fa per dire) figlio di stranieri, non riceverà quel regalo di compleanno. 

Ma come, il governo Renzi e il Pd discriminano quegli stessi ragazzi ai quali promettono da anni una riforma della cittadinanza? Scoppiato il caso, dalla maggioranza erano arrivate reazioni imbarazzate, l’ammissione dell’errore e la promessa di rimediare

Ora l’occasione è arrivata, con un emendamento al decreto Milleproroghe in corso di conversione in Parlamento. L’ha presentato la maggioranza? Macchè, porta la firma di Andrea Maestri e di altri tre deputati del gruppo Alternativa Libera – Possibile, Pippo Civati, Luca Pastorino e Beatrice Brignone. 

L’emendamento dice semplicemente che il bonus cultura è esteso “a chiunque risieda in Italia e sia in possesso del requisito anagrafico, a prescindere dalla nazionalità”. L’importante, insomma, è che vivi qui e che fai 18 anni, indipendentemente dalla cittadinanza che hai ereditato da tuoi genitori. Ora bisognerà vedere se il Pd e i suoi alleati, coerentemente con gli annunci di qualche settimana fa, decideranno di votarlo. 

“È il modo più rapido per cancellare una discriminazione grande quanto una casa” dice a Stranieriinitalia.it Andrea Maestri, che fuori da Montecitorio fa l’ avvocato immigrazionista. “L’esclusione dei ragazzi stranieri è inaccettabile e potrebbe essere già impugnata in base al principio di uguaglianza previsto dalla Costituzione e dal Testo Unico sull’Immigrazione”. 

“Renzi si è fatto  bello dicendo che la cultura è uno strumento di integrazione e poi ha escluso i giovani di cittadinanza straniera. Poi hanno chiesto scusa, ma si sono dimenticati di rimediare col Milleproroghe. Ora ci proviamo noi, sperando che con buon senso non facciano melina, ma ammettano e votino questo emendamento” continua il deputato, secondo il quale, tra l’altro, la modifica avrà effetti trascurabili per le casse dello Stato. 

Se il tentativo non dovesse andare in porto, il bonus cultura finirà probabilmente in tribunale: “Ci sono tutte le condizioni per un’azione collettiva antidiscriminazione e alcune associazioni sono già pronte a portarla avanti” assicura Maestri. Un’eventualità che Renzi e i suoi hanno tutto l’interesse di scongiurare. O no? 

Elvio Pasca

 

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