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Insulti a Kyenge. Borghezio si scusa, sospeso dal gruppo all’Europarlamento

"Ritiro le mie parole  considerate offensive verso una persona di colore e verso una donna''. Il leghista dice di essersi autosospeso “per tutelare la Lega e l'Efd in attesa di fare piena chiarezza“. Secondo il direttore di Articolo 21 sarebbe stato il britannico UKIP a volerlo fuori

Roma – 22 maggio 2013  – Gli insulti di Mario Borghezio al ministro dell’Integrazione Cècile Kyenge (“scelta del c…”,  “governo del bonga bonga”, "casalinga di Modena" ecc. ) fanno terra bruciata intorno al leghista.

Borghezio riferisce oggi di essersi autosospeso dal gruppo Efd (Europa della libertà e della democrazia), che all’Europarlamento riunisce la Lega Nord ad altre formazioni euroscettiche come il britannico United Kingdom Independence Party. 

Una scelta, dice, fatta “per tutelare la Lega e l'Efd in attesa di fare piena chiarezza”. "C'è stata ieri sera una riunione del gruppo. Ho chiesto un rinvio per tradurre in inglese il testo integrale dell'intervista sul ministro Kyenge. In attesa del chiarimento, ho sentito il dovere di autosospendermi. Sono tranquillo, la  vicenda si risolverà entro un mese" spiega a Repubblica.

Il direttore di Articolo21 Stefano Corradino, che con la sua associazione aveva lanciato una petizione per le dimissioni di Borghezio, dà però una versione diversa. “In una riunione di ieri del gruppo mentre Articolo21 incontrava il presidente Schultz e gli altri capigruppo per consegnare loro le 130mila firme raccolte, l’esponente britannico dell’Ukip, il maggior partito dell’Efd avrebbe chiesto con decisione l’espulsione di Borghezio dal gruppo. Ma per adesso si sarebbe deciso solo per la sospensione”.

Ieri, dopo una riunione a Strasburgo, i cinque principali gruppi politici rappresentati al Parlamento europeo avevano espresso solidarieta' al ministro Kyenge e "forte condanna" per "i commenti sessisti e razzisti" pronunciati da Borghezio.

"Chiedo scusa"

In una lettera inviata al presidente del Parlamento europeo Martin Schulz e letta in aula a Strasburgo, Borghezio si e' detto "dispiaciuto se, a causa del modo in cui è stato espresso, il mio attacco, che voleva essere esclusivamente politico e rivolto ad una certa politica dell'immigrazione che disapprovo ed in particolare alla giustificazione della poligamia che mi risultava essere stata fatta dal ministro, ha recato disdoro alla dignita' di questo Parlamento ed allo stesso gruppo Europa della liberta' e della  democrazia".

L'europarlamentare leghista ha poi assicurato di "attendere con animo serenissimo" le decisioni che prendera' Schulz in merito ad eventuali provvedimenti disciplinari, "sono tranquillo".

"Sento il dovere di formulare le mie scuse piu' convinte al ministro'' ha aggiunto  Borghezio. "Ritiro le mie parole  considerate offensive verso una persona di colore e verso una donna''.

L'europarlamentare  non è nuovo a situazioni di questo tipo. Nel luglio 2011 il consiglio federale della Lega Nord lo sospese per tre mesi dopo alcune sue dichiarazioni a proposito di Anders Behring Breivik, l’estremista xenofobo che uccise settantasei persone tra Oslo e Utoya. Una strage dettata anche da idee che Borghezio aveva definito "sicuramente condivisibili", e "buone, in alcuni casi ottime".  
 

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