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Bossi: “In Vaticano i clandestini non entrano”

Replica di Avvenire: "In ddl misure persecutorie" ROMA, 4 luglio 2009 – "Il Vaticano ha i suoi problemi e in Vaticano è vietato far entrare i clandestini".

Così il leader della Lega Umberto Bossi ha risposto ieri sera alle critiche avanzate al ddl sulla sicurezza dal monsignor Agostino Marchetto, segretario del pontificio Consiglio per i migranti.

Il segretario della Lega ha elogiato gli alleati di governo che "erano d’accordo fin dall’inizio e hanno mantenuto la parola data facendo passare la legge". "Se si riempie casa nostra di clandestini – ha detto Bossi – non si riesce più a venir fuori dal pasticcio che si crea. Quando si fanno venir persone a casa propria si sa già come va a finire: bisogna dargli la casa gratuita e alla fine la gente lavora per pagare l’interesse di altri".

Nuove critiche al ddl sicurezza arrivano oggi dal quotidiano dei vescovi Avvenire.

Secondo un editoriale dal titolo ”Legge sbilanciata che gia’ mostra crepe”, il ddl sicurezza divenuto legge mostra ”esiti” che sembrano confermare ”una virata tale da tramutare la politica di gestione legale dell’immigrazione in un complesso di misure punitive e in qualche caso addirittura persecutorie”.

”Dobbiamo constatare – afferma l’Avvenire – come ai segnali di allarme sulle possibili derive xenofobe, recisamente escluse dal governo, si associno rilievi sempre piu’ incalzanti su concretissimi rischi di conseguenze inaccettabili”. Conseguenze come il problema dei ”figli nati in Italia da genitori irregolari”, il ”rischio” dei neonati di ”divenire invisibili”, ”l’impossibilita’ di effettuare le pubblicazioni matrimoniali se uno dei due nubendi non dispone del permesso di soggiorno”. Problemi che rivelano ”esiti” che, sottolinea il quotidiano, ”scongiuriamo, convinti che non ci si possa sottrarre dall’individuare spazi e strumenti in grado di evitarli”.

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