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Bossi: “Piano casa? Non per gli immigrati”

Il leader del Lega: "Non vorrei che facessimo le case per darle agli extracomunitari". Ferrero (Prc): "Razzismo palese" Roma – 10 marzo 2009 – Umberto Bossi chiede paletti leghisti al Piano casa che il governo sta preparando. “Va studiato bene, ci vogliono limiti e indirizzi ben precisi: non vorrei che facessimo le case per darle agli extracomunitari" ha detto ieri a Novara a margine della manifestazione ‘Governincontra’.

L’accenno all’immigrazione non è rimasto isolato. "La sinistra – ha detto Bossi nel suo intervento – voleva portare qui gli immigrati per recuperare i voti persi. Meno male che siamo arrivati noi".

Intervistato poi dalla trasmissione di ‘LA7′ L’Infedele’  sulle divisioni fra lavoratori in Europa, provocate dalla crisi, il Senatùr ha detto che è giusto "favorire i cittadini italiani rispetto a quelli stranieri, anche se presenti sul nostro territorio in modo regolare". "Se non abbiamo posti di lavoro – ha aggiunto – che dobbiamo fare? Almeno che uno abbia un posto al mondo, dove sa che pensano di più a lui che altrove’"

"Bossi non vorrebbe che le abitazioni del piano casa andassero agli extracomunitari? E’ evidente che la Lega nutre ancora un forte senso di diffidenza verso gli stranieri, una discriminazione che rischia di rasentare la xenofobia” ha commentato il deputato del Pd Enrico Farinone, vicepresidente della Commissione Affari Europei.

"Sorprende che tali dichiarazioni arrivino da un ministro e leader di partito – continua Farinone – L’immigrato che è regolare e paga le tasse deve avere gli stessi diritti degli italiani. Se fosse diversamente si creerebbe una discriminazione che anche la Ue sarebbe costretta a condannare".

Secondo il segretario del Prc Paolo Ferrero, "le sparate del ministro Bossi che non vuole dare le case agli extracomunitari servono a poco se non a rassicurarci sul razzismo palese del leader leghista. Il piano casa deve servire a predisporre un grande piano per le case popolari ed a rilanciare l’edilizia popolare pubblica".

“Da questo punto di vista, – conclude Ferrero – è ovvio che le case popolari devono andare a tutti coloro che lavorano e pagano le tasse, in Italia, a prescindere dal loro colore della pelle, dalla loro razza o religione, italiani o extracomunitari che siano".

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